Doppiezza. Questo romanzo è una combinazione di doppi. Sono due i fiumi richiamati dal titolo. Sono due le parti in cui la storia è narrata. Sono due, e perfino gemelli, i protagonisti della vicenda. Sono due le isole su cui tutto si muove. Un meccanismo divertente, un gioco letterario non proprio nuovissimo quello della Salem Levy ma che, di sicuro, può intrigare un lettore. Ovviamente, affinché un romanzo possa avere corpo, è necessario almeno un conflitto. E il conflitto c’è ed è tra i più classici: contesa d’amore.
Joana e Antônio sono i due fratelli gemelli di cui sopra ma anche le due voci narranti e le due parti narrate in cui si divide il libro. La prima è quella di Joana di cui, in poco tempo, conosceremo la storia che, in buona parte, coincide con quella di suo fratello Antônio. Un’infanzia comune fatta di condivisione totale, di affetto allo stato puro, di mare, allegria e spensieratezza. Insieme. Poi qualcosa si spezza. Esattamente nel giorno in cui muore il padre. Joana e Antônio, appena adolescenti, si separano intimamente e misteriosamente per una colpa feroce di cui è difficile capire l’essenza. Eppure è a sua sorella che il ragazzino attribuisce la responsabilità della morte del padre.
Resta loro una madre. Una donna devastata dalla sofferenza e afflitta da manie ossessivo-compulsive. Una vita che si tramuta in una sofferenza sorda e costante dalla quale Antônio sceglie di sfuggire appena può. Lascia sua madre alle cure di Joana ed inizia a viaggiare per il mondo facendo fotografie. A Joana non resta che accollarsi una responsabilità che non ha scelto e rimanere accanto a sua madre.
Tutto viene sommosso dall’arrivo di Marie-Ange. Per Joana è una salvezza: “Quando Marie-Ange arrivò, capii che potevo ricominciare, sotto un’altra prospettiva, a riprendermi ciò che era stato mio ed era rimasto alle mie spalle. Ma fu necessario che arrivasse lei, da fuori, come un’apparizione“. Marie-Ange è una giovane che arriva dalla Corsica. E’ minuta, graziosa ed ha una lunga cicatrice che va dal petto al collo, una cicatrice che contiene il cuore trapiantato di un quattordicenne. Di lei Joana si innamora fin da subito, appena la incontra sulla spiaggia di Copacabana.
Ma di Marie-Ange si innamora anche Antônio, suo fratello. In un altro tempo e in un altro spazio. E anche lui nota ed adora gli stessi dettagli per cui impazzisce anche Joana. Le parole d’amore sono le stesse. I ricordi d’infanzia pure, tanto che la seconda parte di “Due fiumi”, quella che contiene la storia di Antônio, è spesso un po’ ridondante. In letteratura un innamoramento somiglia all’altro e si nutre di quella retorica dolciastra che, qui come altrove, trovo sempre piuttosto tediosa.
Di questo libro si apprezza la scorrevolezza e l’armonia. Il congegno narrativo funziona anche perché si basa, come detto, su una proporzione simmetrica e parallela che non consente squilibri eccessivi e garantisce incastri che, solo alla fine, possono essere compresi davvero.
Edizione esaminata e brevi note
Tatiana Salem Levy è nata a Lisbona nel 1979. La sua famiglia è ebrea di origine turca e si era trasferita in Portogallo durante il periodo della dittatura brasiliana. Dopo qualche tempo Tatiana e i suoi sono rientrati in Brasile e la scrittrice vive tuttora a Rio de Janeiro. E’ laureata in Lettere ed ha vissuto qualche tempo a Parigi e negli Stati Uniti. Il suo romanzo d’esordio è stato pubblicato nel 2007 e si intitola “La chiave di casa”, un libro che le è valso il Prêmio São Paolo de Literatura come migliore esordiente. A seguire è arrivata la raccolta “Primos”. Il secondo romanzo, “Due fiumi”, arriva nel 2013.
Tatiana Salem Levy, “Due fiumi”, Cavallo di Ferro, Roma, 2013. Traduzione dal portoghese di Cinzia Buffa. Titolo originale: “Dois rios” (2013).
Pagine Internet su Tatiana Salem Levy: Wikipedia
Follow Us