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Morábito Fabio

Nessun nome per Emilio

Forse una chiave di lettura di “Nessun nome per Emilio”, romanzo del messicano di origine italiana Fabio Morábito, sta proprio nell’ambivalenza del titolo originario “Emilio, los chistes y la muerte”, ovvero “Emilio, gli scherzi e la morte”. Ambivalenza che è propria dell’adolescenza, l’età di Emilio il protagonista “senza nome” del romanzo; il quale si ritrova, dopo la separazione dei genitori, solo e senza fratelli, a gironzolare per il cimitero semiabbandonato vicino casa. Un girovagare...CONTINUA...

Puškin Aleksandr

Eugenio Onieghin nei versi italiani di Giovanni Giudici

È noto che voler parlare della vera poesia è come setacciare l’acqua: il meglio passa tra le maglie; stesso destino in un certo modo ha la traduzione poetica che non riuscirà mai a rendere a pieno i ritmi, le risonanze e i fonemi di un originale. Cosa tanto più vera per un’opera come l’Eugenio Onegin, il capolavoro di Aleksandr Sergeevič Puškin, definito dal suo autore un «romanzo in versi», un testo ricchissimo di soluzioni ritmiche raffinate e del tutto nuove, il quale ha segnato la...CONTINUA...

Manin Giuseppina

Complice la notte

Stalin è nella sua stanza nella dacia di Kuncevo, non lontano da Mosca. Siamo ai primi di marzo del 1953 ed è notte. Iosif Vissarionovič Džugašvili ascolta, ancora una volta, il 78 giri con l'incisione del Concerto per pianoforte e orchestra K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart, edizioni Melodija. Ad eseguire il brano è una donna, una delle pianiste russe più talentuose di sempre, Marija Veniaminovna Judina. Salto temporale: 1944, nove anni prima, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, l'Uomo d'Acciaio, secondo quanto è stato raccontato poi e che...CONTINUA...

Bene Carmelo

Ho sognato di vivere! Poesie giovanili

Carmelo Bene. Un nome che vale un secolo, un secolo di nomi: e non è solo il Novecento, la vera classicità è extratemporale, perennemente inattuale, perché sfugge alle regole di quel chiacchiericcio informato dei fatti che chiamiamo attualità. E sono cose che Carmelo ha sempre detto, predicando (da deserto) al deserto. Esiste un’opera; letteraria prima ancora che teatrale, cinematografica oltre che radiofonica e televisiva, da consegnare ai posteri, da custodire nella memoria, se ancora osiamo averne, o millantarne, una. Certo per pubblicarla o ripubblicarla quest’opera letteraria pare davvero...CONTINUA...

Kirino Natsuo

Una storia crudele

“Gli adulti, nessuno escluso, mi guardavano e provavano pietà per me, immaginando di loro pura iniziativa cosa avessi subito e provato nel corso di quei mesi. Qualcuno potrebbe obiettare che una bambina è incapace di nutrire un sentimento tanto complesso. Ma anche in base alla mia esperienza posso affermare che non è affatto così. Nessuno è sensibile alla vergogna come un bambino. I bambini sono fragili, indifesi e, a differenza degli adulti, non hanno mezzi per lasciarsi alle spalle l’onta subita (…). Quanto al senso di vergogna che quella storia crudele mi aveva lasciato addosso, si è...CONTINUA...

Bierce Ambrose

Spettri Di Frontiera

Ambrose Bierce, l’autore di questi racconti, non è molto conosciuto, lo stesso scrivente non ci si era mai imbattuto prima. La ragione sta forse nel fatto che la sua più immediata concorrenza in termini di stile e genere è rappresentata da due pezzi grossi come Poe e Lovecraft: il primo l’ha preceduto e il secondo l’ha succeduto, prendendo però ispirazione da Bierce stesso. Probabilmente gli editori del libro sono a conoscenza di questo, ecco perché all’inizio troviamo una dettagliata...CONTINUA...

Mishani Dror

Tre

Difficilmente leggo libri gialli. "Tre", però, è un giallo in piena regola. L'ho letto senza saperlo. Mi ha intrigato il titolo e anche l'immagine di copertina, banalmente. "Tre" è un bel titolo e le tre pesche con una farfalla (forse un macaone) sospesa su uno sfondo nero mi hanno attratto irresistibilmente. A proposito, vale la pena specificare che l'immagine scelta per la copertina riproduce un'opera di Adriaen Coorte, "Tre pesche su una mensola di pietra con un dipinto di...CONTINUA...

Donati Roberto

C’era una volta il West di Sergio Leone

Sarebbe bene scusarmi, in apertura, con l’autore poiché l’ho personalmente sottoposto a un’attesa biblica per queste poche righe che sto andando a compilare, non perché io abbia in odio Sergio Leone – ho avuto anche io il mio periodo leonesco ancorché insensibile ai generi cinematografici – quanto perché risucchiato da una delle più insulse e burocratiche università d’Italia per strappare una laurea a dei docenti sonnacchiosi e bipolari (alcuni dei veri e propri pagliacci). Poiché però questo non può essere un motivo valido, mi permetto ancora una volta di chiedere scusa a Roberto. Allora: Sergio...CONTINUA...

Kristof Agota

Il mostro e altre storie

Ritrovare Agota Kristof non solo è esaltante ma è anche commovente. Almeno per me. La Kristof, a mio modesto avviso, è una della scrittrici più talentuose e convincenti dell'ultimo secolo. L'ho "incontrata" nel 2005 grazie alla "Trilogia della città di K" e da quel momento ho capito che l'avrei amata per sempre. Perché non si può non amare il suo stile scarno e affilatissimo, la sua ricerca dell'essenziale, il suo perenne sfrondare fino a raggiungere l'ossatura delle parole e del significato che racchiudono. "Il mostro e altre storie" non fa eccezione, ovviamente. Siamo...CONTINUA...

Rihani Ameen

Juhan

“Il femminismo ai tempi dell’Impero Ottomano”, potrebbe essere un buon sottotitolo per questo libro. Ci troviamo ad Istanbul durante la prima guerra mondiale, l’Impero Ottomano, “il grande ammalato” come ci abituano a chiamarlo a scuola, sta in piedi solo grazie al supporto militare dei tedeschi che difendono le coste dagli sbarchi della Triplice Intesa. Formalmente si tratta di un’alleanza, ma nella realtà quella tedesca è un’occupazione che buona parte della...CONTINUA...