Categoria: musical

Robeson Paul

Roll Away Clouds (Songs From Shows & Films/Original Recordings 1928-1937)

Il nome "Nostalgia" dato alla collana Naxos e della quale fa parte “RollA way Clouds” non deve trarre in inganno: si potrà pure definire il tutto "retrò", ma forse è più opportuno considerarla un’importante iniziativa editoriale tale da aver riesumato al grande pubblico (ed oltretutto a prezzo speciale) incisioni di grandi artisti a suo tempo celeberrimi come Marian Anderson, Richard Tauber, Lawrence Tibbet, Ezio Pinza nel suo ultimo periodo americano; ed appunto Paul Robeson. Il Cd "Roll Away, Clouds" contiene registrazioni risalenti agli anni dal 1928 al 1937, ovvero il migliore periodo vocale...CONTINUA...

Domingo Placido

The Broadway I Love

Non è la prima volta che l'ho scritto e probabilmente non sarà l'ultima: Placido Domingo è uno dei pochi, tra i divi del palcoscenico lirico, che, grazie alla sua musicalità al cubo, e nonostante la sua impostazione vocale, è riuscito a mostrarsi degno della sua fama interpretando musiche che esulano dalla classica in quanto tale; canzoni, tanto per capirci. Stesso discorso riguarda i brani tratti da musical presenti su questo Cd. L'edizione di "The Broadway I Love" nelle mie mani (e orecchie) è una ristampa economica di un album inciso nel 1991 e, come spesso accade, il pedaggio di un modesto...CONTINUA...

Burton Tim

Sweeney Todd. Il diabolico barbiere di Fleet Street

Tim Burton non finirà mai di stupirci, questo è certo. Se si esclude il trascurabilissimo e poco fantasioso remake de Il pianeta delle scimmie, il regista americano, quanto a originalità di temi - anche gli adattamenti, come nel caso in questione, vivono sempre del suo personalissimo tocco creativo - e sviluppo visivo degli stessi non ha mai deluso chi ama il suo geniale modo di far cinema. Nel caso di Sweeney Todd, il barbiere più sanguinario che si ricordi, l'artista californiano i rischi se li piglia tutti e ancor di più: adatta un musical macabro...CONTINUA...

Carreras Josè

Memories

Non è facile scrivere qualcosa di digeribile, sintetico e non tornare sulle doti, vizi e vezzi del grande tenore catalano, soprattutto quando si parla di assemblaggi incoerenti come “Memories”; qualcuno le chiama antologie, ma forse è più appropriato definirli zupponi, frullati. Un pappone con ingredienti potenzialmente di ottima qualità, ma abbinati molto male; il rischio quando il cuoco non amalgama bene è di avere un mantecato indigesto o insipido. Quanto accade con il nostro recital, ovvero un ascolto non memorabile, non è imputabile soltanto al tenore, di cui peraltro ben si colgono i limiti...CONTINUA...