CODAZZI PAOLO

LO STORIOGRAFO DEI DISGUIDI

Pubblicato il: 9 Maggio 2022

Lo storiografo dei disguidi è una raccolta di racconti vari, legati da un filo conduttore per lo più stilistico, ma certo anche tematico. Forbita e ricercata nelle forme, conduce quasi musicalmente lungo un percorso sinuoso, fatto di personaggi e storie attinti dalla quotidianità – principalmente toscana, come l’autore. Un percorso che direi essere tutto all’impronta di una misura di “stranezza” o a volte di eccentricità (e provocatorietà intellettuale) delle situazioni, che verrebbe da definire manganelliane, o forse borgesiane. Al contempo, però, penetra con arguzia nello straniamento e nella solitudine della contemporaneità.

Dal bibliomane del racconto di apertura al camminatore del centro di Firenze di cui si celebra il funerale, da una rissa fra cani dai risvolti tra il chiassoso e il tragico a un quadro inquietante di eventi che si celano dietro la porta di un mattatoio comunale, tutte queste narrazioni rimandano a coordinate che, per quanto calate nell’ordinarietà delle cose, intrinsecamente ne rifuggono, alludendo a quello sfondo di follia che spesso alberga nella vita di tutti i giorni. Assistiamo, in altre parole, a un ribaltamento del grigiore dell’abitudinarietà per entrare in un territorio altro, eppure in essa racchiuso, che mi fa venire in mente momenti cinematografici come quelli del film argentino a episodi Storie pazzesche, di Damián Szifrón. E in effetti, più che un libro di racconti, mi verrebbe da classificarlo – ammesso che “classificare” un libro abbia un senso – come un “libro a episodi”, tutte variazioni del tema di fondo della contemplazione della folle normalità della vita.

Sempre per riprendere le suggestioni argentine di cui sopra, tanto gli argomenti quanto l’ampio periodare di Paolo Codazzi paiono viaggiare su frequenze consonanti con certo gusto letterario sudamericano – per quanto lui si dichiari soprattutto un amante dei nostri Italo Calvino e Giuseppe Berto –. Qualche spunto narrativo mi ha riacceso la lampadina bolañiana dei racconti di Chiamate telefoniche, laddove invece la rotonda e (in senso nobile) barocca lunghezza di certe frasi mi ha evocato la penna di José Saramago. Tuttavia, Codazzi resta se stesso, senza “fare il verso” a questi maestri. È autore colto e raffinato, e con questi spaccati di vita restituisce la complessità a tratti assurda del mondo di oggi – o magari di sempre –, e in particolare quella della sua (e, per combinazione, anche) mia città.

Edizione esaminata e brevi note

Paolo Codazzi, scrittore fiorentino, ha fondato la rivista “Stazione di Posta” (ora Associazione A.P.S.) e il Premio Letterario Chianti (giunto alla 35° edizione). È poeta, romanziere e autore di racconti. Collabora con varie testate con argomenti letterari e di storia antica, particolarmente connessi con l’etruscologia. Negli ultimi anni ha pubblicato i romanzi La farfalla asimmetrica, (Tullio Pironti Editore, 2014) e Il pittore di ex voto (Tullio Pironti Editore, 2017).

Paolo Codazzi, Lo storiografo dei disguidi, Arkadia Editore, Cagliari, 2021, pp. 144.