Millanta Peppe

Cronache da Dinterbild

Pubblicato il: 30 Giugno 2023

“Vinpeel degli orizzonti”, il fortunato romanzo di Peppe Millanta, con tutti i suoi surreali personaggi, indubbiamente ci lasciava con molti interrogativi altrettanto surreali, fino ad ora senza risposte. Tipo come si poteva interpretare “l’Altrove”, qual è la natura di Dinterbild. Adesso grazie allo “sprequel” (neologismo ironico: un prequel e un sequel insieme) “Cronache da Dinterbild”, qualcosa di più si chiarisce, a cominciare proprio da significato di “sprequel”. Questa volta però nel villaggio di Dinterbild apparentemente sono rimasti soltanto due abitanti, Ned e il signor Biton, mentre tutti gli altri sarebbero partiti verso l’Altrove.

Ma cosa fare per raggiungerli? L’idea di Ned è di raccogliere le conchiglie, proprio quelle che ascoltava e che contenevano le storie di ciascuno degli abitanti di Dinterbild, assemblarle in una barca e poi partire verso l’Altrove. Durante questa impresa, portata avanti insieme a un Biton rassegnato, Ned avrà modo di ascoltare le conchiglie e quindi tutte le storie fino ad allora rimaste segrete, a cominciare da quelle di Krisheb, di Mune, della signora Biton, della signora Witt, di Coty, del dottor Fros, di Lady Sawen, di Padre Earl, di Selmer, e di tanti altri abitanti dell’abbandonata Dinterbild: “E ognuna di quelle storie conteneva la promessa di una vita vissuta, la speranza di un luogo dove poter tornare” (pp.275). Come scoprirà il lettore nel toccante epilogo, non è un caso che proprio la conchiglia mancante per portare a termine il folle progetto sarà quella di Ned. Durante tutto il percorso che porterà a svelare, almeno in parte, il mistero di Dinterbild, ci possiamo immergere in una narrazione fiabesca, con toni grotteschi, spesso molto divertenti, ma questa volta, a differenza del precedente “Vinpeel degli orizzonti”, con delle parentesi di tutt’altro tenore. “Cronache da Dinterbild” considerando che è un po’ romanzo e un po’ raccolta di racconti, in virtù dell’ascolto delle conchiglie, contiene delle storie molto tristi, tragiche. Ma, vuoi per l’abilità di Peppe Millanta, vuoi per la struttura del romanzo, anche le vicende più dolorose si inseriscono senza forzature, con naturalezza, insieme a quelle più comiche e grottesche di Ned e Biton alle prese con le loro conchiglie e la loro imbranataggine.

In una cornice narrativa estremamente composita il romanzo-raccolta di racconti di Millanta ci mette di fronte a una malinconia che mai diventa autentica depressione e che in fondo si apre ad un messaggio positivo: “Credo che ognuno di noi, dentro, abbia nascosto da qualche parte una stanza come questa, piena di cose appassite – disse Ned – Una stanza dove entriamo di rado, perché ci fa male, ma dove proviamo almeno a salvare il profumo di tutto quello che un tempo abbiamo amato e che ci è sfiorito tra le mani” (pp.204). Leggiamo di “cose appassite”, ma indubbiamente il tono generale del romanzo, plasmando un mondo fiabesco fatto di realtà parallele, è tutt’altro che triste; anzi, come anticipato, ricco di umorismo, di momenti di pura comicità anche grazie alla sperimentazione linguistica e ad un uso disinvolto della grafica.

Umorismo e ironia che si alimentano con gli stupori dei personaggi e che delineano, come avveniva in “Vinpeel degli orizzonti”, un chiaro tentativo di cercare un’evasione dai problemi della vita e così darsi delle nuove speranze, delle nuove occasioni, seppur sotto forma di illusioni: “La corrente l’aveva riportato a Dinterbild. Ned ne riconobbe la spiaggia, il bosco, il mare. Più su il cantiere e le prime dune. E capì che Dinterbild gli si era ricostruita dentro, senza lasciare spazio a nient’altro” (pp.288).

“Cronache da Dinterbild”, opera multiforme, giustamente dedicata ai grandi sognatori, grazie ad una “fantasia lanciata a briglia sciolta ed anche a un nonsense comico, dove i registri si sovrappongono senza troppi problemi”, ci conferma quello che già avevamo colto leggendo il precedente romanzo: di Peppe Millanta sentiremo ancora parlare e non sarà una delle tante meteore letterarie.

Edizione esaminata e brevi note

Peppe Millanta è lo pseudonimo di un musicista e scrittore italiano. Si è diplomato in Drammaturgia e Sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico.
Vincitore di numerosi premi di narrativa e di teatro, nel 2013 fonda la “Peppe Millanta & Balkan Bistrò” band di world music con cui si esibisce in numerosi festival in tutta Italia. Nel 2017 fonda a Pescara la “Scuola Macondo – l’Officina delle Storie” dedicata alle arti narrative.
Ha pubblicato per la Neo edizioni “Vinpeel degli orizzonti”.

Peppe Millanta, “Cronache da Dinterbild”, Neo edizioni (collana “Dry”), Castel di Sangro 2023, pp. 304.

Luca Menichetti. Lankenauta, giugno 2023