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Giovanni De Matteo
Siamo abituati a conoscere Lukha B. Kremo come abile tessitore di argute storie fantascientifiche, fra l’apocalittico ironico di “Transhuman Express” e la critica sociale distopica di “Pulphagus”, romanzo con cui ha vinto il più prestigioso Premio riservato alla Fantascienza in Italia, il Premio Urania; o ancora lo ricordiamo come inventore, con Raskal, del realismo...CONTINUA...
Il poeta, questa figura così ambigua, è costretto in questa società a indossare la maschera dell’intellettuale, quando noi sappiamo che la sua natura profonda sfugge a questo ordine culturale; egli è più in sintonia con le forze ctonie, lunari, sotterranee, proprio come uno stregone, come uno sciamano.
Chiamo poesia quel gesto che mette in crisi l’ordine linguistico vigente, aprendo il linguaggio alle sue possibilità ignote e interdette, alle sue derive originarie, svelando nell’ambivalenza fluttuante dei significati un ordine più profondo. Operazione tutt’altro che marginale. Ricordiamo Eraclito...CONTINUA...
“Il futuro è adesso” è uno slogan che i rampanti della politica stanno twittando in maniera compulsiva e che invece molti cittadini, categoria “apoti”, considerano a dir poco ridicolo e irritante. Una formuletta facile facile che ha meritato una sorta di nemesi con la raccolta di racconti pubblicati a cura di Gian Filippo Pizzo e Vittorio Catani. Del resto sappiamo che il genere fantascientifico è sempre stato considerato uno strumento in grado di analizzare criticamente il presente, proprio come scrive Valerio Evangelisti nella prefazione al “Prezzo del futuro”: "un genere che, quando parla del...CONTINUA...
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