Autrici varie

Morante, la luminosa

Pubblicato il: 29 Marzo 2016

I saggi raccolti nell’ultima pubblicazione della “Workshop” Iacobelli hanno origine dalle giornate in onore di Elsa Morante, organizzate il 3 e 4 novembre 2012 dalla Società Italiana delle Letterate. Occasione, come scrive Giuliana Misserville, per smarcarsi dall’esistente tradizione critica e, in virtù della “distanza che ci separa dalla pubblicazione dei romanzi di Elsa Morante e dall’orizzonte storico e letterario in cui si collocavano”, per “trovare con quelle pagine un rapporto più pacato e profondo” (pag. 9). Si comprende quindi l’aggettivo scelto per il titolo: “Morante scrive della vita mettendo in gioco tutto quanto la vita le mette a disposizione, fa parlare i corpi, muovendo ad un coinvolgimento totale chi legge. E’ questa capacità di attraversa ogni inferno in un ansia estrema di vita e di amore che fa di Morante una scrittrice luminosa, capace di parlare a tutti e per tutti” (pag. 10). In altri termini con “Morante, la luminosa” siamo di fronte ad una rilettura femminista dei romanzi della scrittrice, del suo teatro, delle sue recensioni cinematografiche, grazie ai contributi di Graziella Bernabò (“Una biografia letteraria in fieri”), Maria Rosa Cutrufelli (Elsa: selvaggia o pesante?”), Simona Di Bucci Felicetti (“Il regno di Proserpina e il Paradiso di Arturo”), Laura Fortini (“La ladra di lumi”), Maria Inversi (“Parlez-moi d’amour. Il punto di vista registico de “La serata a Colono”) , Dacia Maraini (“La forza di Elsa), Giuliana Misserville (“Rileggere Elsa Morante”), Stefania Parigi (“Un flauto magico nella critica cinematografica. Le recensioni di Elsa Morante”), Bia Sarasini (“Bella, le sue creature e le infinite bellezze, tra La Storia e Aracoeli”), Nadia Setti (“Il corpo gaudioso doloroso della scrittura morantiana”), Elena Stancanelli (“La ragazzina”), Maria Vittoria Tessitore (“Storia di Useppe”), Maria Vittoria Vittori (“Maria soror”).

Analisi ad ampio raggio che, tra i tanti argomenti possibili, approfondisce la complessità simbolica dell’opera della Morante, il ruolo e la rappresentazione di personaggi come Useppe e Manuele, la lettura drammaturgica dell’Antigone de “La serata a Colono”; ed aspetti fino ad ora forse trascurati. Ad esempio col saggio “Il regno di Proserpina e il paradiso di Arturo”, sulla rappresentazione dello spazio nei primi romanzi, Simona Di Bucci Felicetti evidenzia la competenza freudiana e psicoanalitica della scrittrice come un dato strutturale dell’opera: “come già Svevo, considerava la psicoanalisi una straordinaria angolazione prospettica in grado di rinnovare struttura e stile del romanzo […] La psicoanalisi veniva posta al servizio della scrittura, anche a costo di creare una densità enigmatica che il lettore non riuscirà a decifrare” (pag. 91). Anche la ricostruzione puntuale del personaggio di Useppe, col contributo di Maria Vittoria Vittori, intende illuminare la complessità poetica dell’opera della Morante e in particolare la sua “penetrante capacità empatica” nell’affrontare il tema della maternità: “un’inquieta e inesauribile oscillazione tra attrazione e distanza, fusione e fuga” (pag. 107). Dacia Maraini sottolinea la “forza mitopoietica” della scrittrice romana, “la sua capacità di trasformare i piccoli borghesi in re e regine: è un mondo di grandezza che parte però dall’umiltà, l’umiltà che diventa regno del paradiso, regno dell’estremo” (pag. 168). Se è vero poi che i saggi contenuti in “Morante, la luminosa” intendono offrire un nuovo orizzonte critico, non per questo viene fatta tabula rasa dell’esistente. Tanto per capirci i contributi di Cesare Garboli sull’opera della Morante sono sempre citati, per lo più pietra di paragone di nuove riletture, anche se poi in parte ridimensionati per aver accreditato forse oltre misura quello che Giuliana Misserville chiama “mito delle due Morante” (in mezzo la frattura rappresentata da “Il mondo salvato dai ragazzini”), e di conseguenza considerati in qualche modo “depressivi”. Peraltro la lettura di “Morante, la luminosa” non è stata faticosa, coerentemente con quanto si legge della collana “Workshop”: “prodotti del confronto e del lavoro collettivo, ad alta densità di conoscenza ma di forte leggibilità”. Semmai, in una raccolta di saggi caratterizzati da un’ottica femminista e attenta alla parità di genere, non saranno apprezzati da tutti termini come “personaggia”, “personagge”, anche se probabilmente la professoressa Robustelli, l’autrice di “Donne, grammatica e media”, non avrebbe nulla da ridire. Aspetti comunque secondari di un’opera collettiva che, secondo quanto scrive Dacia Maraini, intende affermare che “madri letterarie” come la Morante hanno lo stesso valore artistico di tanti “padri letterari”.

Edizione esaminata e brevi note

Giuliana Misserville fa parte della Simone de Beauvoir’s Society ed è tra le fondatrici della Sil. Ha lavorato presso la biblioteca della Camera dei deputati, si occupa di scritture femminili e di femminismo, con particolare attenzione al pensiero e alla letteratura francesi.

Laura Fortini ha insegnato all’Università di Sassari e insegna a quella di Roma Tre; ha fatto parte delle riviste “RR Roma nel Rinascimento” e “DWF” e ha contribuito a fondare la Sil. Ha pubblicato numerosi saggi, fra cui con Paola Bono per noi “Il romanzo del divenire” (2007).

Nadia Setti è docente e direttrice di ricerca di Letterature comparate e Studi femminili nel Centre d’Études Féminines et d’Études de genre dell’Università di Paris 8. Si occupa di poetica, letterature comparate al femminile, questioni di lettura e scrittura al femminile, scritture migranti. È autrice di saggi in francese, italiano e inglese su scrittura e differenza sessuale e saggi su lettura e traduzioni. Tra le sue ultime pubblicazioni “Passions Lectrices” (Paris, 2009).

Saggi di: Graziella Bernabò, Maria Rosa Cutrufelli, Simona Di Bucci Felicetti, Laura Fortini, Maria Inversi, Dacia Maraini, Giuliana Misserville, Stefania Parigi, Bia Sarasini, Nadia Setti, Elena Stancanelli, Maria Vittoria Tessitore, Maria Vittoria Vittori.

“Morante, la luminosa” Iacobelli (collana Workshop), a cura di Laura Fortini, Giuliana Misserville, Nadia Setti, Pavona di Albano Laziale 2015, pag. 210.

Luca Menichetti. Lankelot, aprile 2015