Zanotelli Alex

Prima che gridino le pietre

Pubblicato il: 17 Luglio 2019

Manifesto contro il nuovo razzismo

Questo libro vuole confrontarsi con il razzismo e la xenofobia che ci stanno travolgendo. L‘Italia è diventata un paese razzista e ha dimenticato il proprio passato di emigrazione: è una desolante constatazione, un’evidenza lampante sulla quale padre Zanotelli invita ad aprire gli occhi senza ipocrisie.

Padre Alex parla molto chiaro, animato da quella che potremmo chiamare la “santa collera” dei profeti biblici e citata spesso anche da Enzo Bianchi, quello sdegno che nasce dal veder violati i principi basilari di umanità e che fu del pastore danese Kaj Munk, luterano, antinazista, ucciso nel 1944.

Nel nostro paese si parla continuamente e in modo ossessivo dell’emergenza migranti, le televisioni non fanno che mostrarci barconi di disperati che cercano di approdare sulle nostre coste, sembra un’invasione…..ebbene negli ultimi sei anni sono arrivati meno di due milioni di immigrati in Europa, un continente con più di 500 milioni di abitanti. Non sono cifre tali da giustificare certi termini enfatici.

In tutto il mondo i rifugiati sono 65 milioni, l’86 per cento dei quali è ospitato in paesi poveri, solo il 14 per cento si trova nell’Occidente ricco.

I più poveri sanno ancora accogliere, noi erigiamo muri e barriere, respingiamo, evitiamo di soccorrere, chiudiamo i porti. Negli ultimi tre anni, undicimila migranti sono morti nel mare. In genere i cadaveri, se non vengono restituiti dal mare, rimangono lì, recuperarli costa troppo, nutriranno i pesci, pesci antropofagi, che poi magari finiranno sulle nostre tavole.

Zanotelli ci parla di un “razzismo di stato”, sdoganato definitivamente dalla Lega e da Salvini, ma in realtà avallato dai governi precedenti, un razzismo che si scatena contro gli africani in particolare (i cinesi ad esempio paiono immuni e sono nello stesso numero degli africani).

L’Africa, che Zanotelli conosce molto bene visto che ha vissuto per anni in Kenya nella baraccopoli di Korogocho, è sempre stata l’oggetto principale dello sfruttamento europeo prima con lo schiavismo, poi con la colonizzazione e avanti così con lo sfruttamento economico e il neocolonialismo.

Prima di cacciare gli africani e gridare all’invasione, bisognerebbe studiare la storia e chiedersi perché fuggono dai loro paesi, cosa succede in quel continente e quale ruolo e quali interessi abbia tuttora l’Europa (e non solo, anche la Cina recentemente) laggiù.

L’analisi di Zanotelli è molto chiara e tocca tutti gli aspetti ella nostra società ed è sostenuta da dati concreti: è tristissimo lo stillicidio di atti di razzismo perpetrati in Italia solo in questo ultimo anno e tutto tende a passare tra l’indifferenza, quando non con l’approvazione della gente. Neppure la Chiesa è stata all’altezza del suo compito, solo il Papa sa ancora rivolgere appelli affinché il senso di umanità non vada perso del tutto. Il 25 marzo 2018, domenica delle Palme, il Papa ha sfidato i giovani nella Giornata mondiale della gioventù: ricordando Gesù che entra a Gerusalemme, ha detto: “Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili – tante volte corrotti – stiamo zitti, se il mondo tace, vi domando: voi griderete? Per favore decidetevi prima che gridino le pietre”.

Zanotelli arriva ad affermare che essere leghista oggi è incompatibile con l’essere cristiani. Visti i numeri della Lega, se ne deduce che molti cattolici non si pongono questo problema.

A una prima parte di analisi generale, che non lesina critiche al modo in cui tutta la vicenda dell’immigrazione venga gestita (anche eliminando cose che funzionavano o colpendo chi era riuscito a realizzare una buona integrazione come il sindaco di Riace o togliendo fondi a corsi di italiano), segue una seconda in cui si raccontano le vicende dei principali paesi africani, di come siano stati sfruttati dall’Europa (anche dagli italiani, che condussero guerre coloniali sanguinosissime) e in quali terribili condizioni siano ora. Paesi ricchissimi di risorse, le cui popolazioni vivono nell’assoluta miseria. Lo slogan “aiutiamoli a casa loro” si rivela in questi casi una vera ipocrisia.

In un contesto sociale simile a quello degli anni Trenta, da cui poi sorsero nazismo e fascismo, Zanotelli propone di non tacere, di non avallare col silenzio la deriva razzista e di attuare, laddove le leggi siano ingiuste, la disobbedienza civile.

Le migrazioni sono sempre esistite nella vicenda umana e la storia dovrebbe insegnarci che non possono essere fermate. I poveri hanno “sete di vita” e, in fondo, la mia personale sensazione, è che vengano a reclamare ciò che è loro, quel benessere che avrebbero potuto avere e che è stato loro portato via.

L’Europa è un continente vecchio e che invecchierà sempre più, non si salverà chiudendo i confini ed erigendo muri e lasciandosi scappare tutti i giovani, che vanno a lavorare all’estero. Dalle chiusure non è mai scaturito niente di buono, è dal confronto e dal dialogo con la diversità che ci si arricchisce.

È vero che la gente è profondamente stanca, soprattutto di una politica poco affidabile, ma istigare gli istinti meno umani, più ciechi e irrazionali del popolo, fomentare il razzismo non è il modo di creare una civiltà degna di questo nome .

In sintesi: questo libro è, a mio avviso, una lettura imprescindibile in questo tempo di razzismo imperante autorizzato dal linguaggio di chi governa e dalle leggi, è un piccolo libro che contiene una miniera di informazioni, che mostra la realtà da un altro punto di vista rispetto a quello preponderante e non nasconde neanche tutti gli errori e lo sfruttamento fatti nell’accoglienza ai migranti. Emblematico a questo proposito il reportage finale di Valentina Furlanetto sul centro di Cona in Veneto.

Padre Zanotelli è un grande testimone del nostro tempo, una voce alternativa da ascoltare. “Mi diranno che faccio politica? La vita di ogni giorno è politica. Ogni nostra scelta è politica”.

Edizione esaminata e brevi note

Alex Zanotelli (Livo-Trento 1938) sacerdote missionario comboniano. Dal 1965 al 1978 vive in Sudan, dal 1978 al 1987 è direttore della rivista “Nigrizia”, nel 1988 arriva in Kenya e dal 1990 al 2002 vive a Korogocho, baraccopoli di Nairobi, un’esperienza che ha raccontato nel libro autobiografico “Korogocho. Alla scuola dei poveri” (Feltrinelli 2003). Dall’aprile 2002 risiede stabilmente in Italia, a Napoli, nel rione Sanità, dove continua la sua battaglia dalla parte dei poveri.

Alex Zanotelli, Prima che gridino le pietre. Manifesto contro il nuovo razzismo, Milano, Chiarelettere 2018. A cura di Valentina Furlanetto.