Il volto in bianco e nero della bambina che appare sulla copertina de “Il mistero di Anna”, ultima fatica letteraria della scrittrice siciliana Simona Lo Iacono, appartiene a una ragazzina fotografata nel 1991 in via Calderai, a Palermo, dalla grande Letizia Battaglia, scomparsa il 13 aprile 2022. Non è un caso. Simona Lo Iacono omaggia da sempre le donne, attraverso la sua scrittura ma, come si nota, anche in modi diversi e, forse, un po’ più sfuggenti. “Il mistero di Anna” è, di nuovo, un’opera dal carattere e dai toni estremamente femminili: per lo stile, per i personaggi, per i motivi, per le sfumature. Scrivere della bellezza e dell’essenza dello scrivere non è semplice, si rischia di sprofondare in una retorica mielosa o in noiosi luoghi comuni. Non se l’amore per le parole è espresso dall’incantato rapimento di una bambina.
Siamo nel 1968, Cannavò Anna ha 11 anni e frequenta la quinta elementare in una scuola di Siracusa. È una creatura ammaliata dalle parole e dai pensieri che attorno alle parole germogliano. Si accosta a ogni termine annusandone la bellezza, soppesandone la poeticità, scavandone il senso più prezioso. Lo fa con la spontaneità dei più piccoli e con il candore di un’anima cristallina: “…penso che ogni parola non è solo una parola, ma che è anche un modo per farsi entrare dentro la commozione. Io vado dicendo che provare le emozioni per le parole è il compito degli artisti, ma anche questa parola, “artisti”, a casa mia è meglio non dirla. Perché un artista di travaglio vero non ne sa, e meno ancora di denari, dice mio padre. Quindi o è ricco di suo, o è fodde, cioè pazzo“. Anna tiene per sé certi pensieri perché a casa non la capirebbero: suo padre è analfabeta e lavora quando capita e sua madre tira avanti a fatica facendo la sarta a domicilio.
Anna comprende che le parole vanno usate con una certa attenzione perché lasciarle libere, come lei vorrebbe, potrebbe essere un problema: la maestra non capirebbe e nemmeno il direttore. “Qui posso dire le cose pensando che debbano essere poetiche, e posso dire che anche io vorrei scrivere e quindi essere pazza, fuori l’ho capito benissimo che è meglio essere come tutti, ingoiare il disgusto e il dolore, tacere se proprio non puoi replicare, fingere che “decedere” vuol dire morire, mentre morire ha a che fare con il mistero e con il futuro, non con il passato, come tutti credono“. La passione di Anna per il mistero delle parole la rende anomala, quasi difettosa. A scuola indicono un concorso. La maestra ha spiegato di cosa si tratta: “Il componimento è una lettera, che dovete scrivere a una scrittrice. Il tema è: “Cara scrittrice, ti racconto la mia giornata”. La scrittrice si chiama Ortese Anna Maria e ha vinto un premio importante che si chiama premio Strega“.
Ed è così che ne “Il mistero di Anna” si palesa la figura di Anna Maria Ortese, altra figura femminile d’estremo fascino, scrittrice delicata e profondissima che, in vita, ha ottenuto molto meno di quanto il suo talento avrebbe meritato. La piccola Anna riesce, con la sua lettera, a vincere una settimana da trascorrere con la Ortese, a Milano, e resta sorpresa quando, dopo un lungo viaggio in treno, giungendo a casa della scrittrice, si rende conto che di signore Ortese ce ne sono due: Anna Maria e sua sorella Maria. Nello sviluppo della storia, accanto alla voce della piccola Anna, si innestano porzioni narrative in forma epistolare: lettere immaginarie intercorse tra la Ortese e una fantomatica signora R. che consentono alla Lo Iacono, nell’economia del suo scrivere, di soffermarsi sulla personalità, le traversie, l’indole, la sensibilità e il percorso letterario della scrittrice. Una scelta narrativa che consente di accostarsi, forse in maniera un po’ più lieve, alla personalità di una donna e di una letterata che, purtroppo, è sempre rimasta ai margini.
Tenero e dolcissimo l’accostamento di due personaggi apparentemente distanti: Cannavò Anna e Anna Maria Ortese. Eppure tra la bambina e la scrittrice, tra queste pagine, nasce un minuscolo idillio. La piccola Anna ascolta assorta le considerazioni anche un po’ complicate della scrittrice e le assorbe con ponderazione e meraviglia: “mi è parso chiaro quello che la signorina Anna pensa di tutti i deboli e gli scalcagnati, di tutti i perduti e i rovinati, e cioè che sono pezzi di stelle cadute al rovescio, residui e frattaglie, come gli avanzi che il macellaio mette via per mia madre, e quando glieli incarta dice che non li ha voluti nessuno“. “Il mistero di Anna” ha sfumature di fiaba, questo mi pare chiaro. Ma contiene anche tutta l’attenzione che Simona Lo Iacono riserva al potere delle parole, al loro magico stare nel mondo (reale o irreale che sia) e nella vita di ognuno. Mescolare finzione e realtà, invenzione e verità, infanzia e sogno è proprio di chi sa modellare la materia narrativa con abilità e ispirazione.
Edizione esaminata e brevi note
Simona Lo Iacono è nata a Siracusa nel 1970. Lavora come magistrato da diversi anni: dirige la sezione distaccata di Avola, tribunale di Siracusa. È autrice di diversi racconti e collabora con magazine e riviste. Con il suo lavoro tende spesso a coniugare letteratura e diritto. Il suo primo romanzo si intitola “Tu non dici parole” (Perrone Editore, 2008) col quale ha vinto il Premio Vittorini Opera Prima. Nel 2010, in collaborazione con Massimo Maugeri, ha pubblicato un racconto lungo dal titolo “La coda di pesce che inseguiva l’amore” (Sampognaro & Pupi). Nel 2011 arriva “Stasera Anna dorme presto” (Cavallo di Ferro) col quale si è aggiudicata il Premio Ninfa Galatea. Nel 2012 ha pubblicato il racconto storico “Il cancello” e nel 2013 è uscito “Effatà” (Cavallo di Ferro) vincitore del Premio Martoglio e del premio Donna siciliana 2014 per la letteratura. Nel 2016, per i tipi di Edizioni E/O, pubblica “Le streghe di Lenzavacche”, finalista al Premio Strega, e nel 2017 esce per Neri Pozza il romanzo “Il morso”. Simona Lo Iacono cura una rubrica fissa sul blog “Letteratitudine” di Massimo Maugeri, conduce un format letterario (BUC) sul digitale terrestre e cura la rubrica “Scrittori allo specchio”. Nel 2021, sempre per Neri Pozza, pubblica la biografia romanzata “La tigre di Noto” dedicata alla scienziata siciliana Marianna Ciccone e nel 2022 esce “Il mistero di Anna”. Simona Lo Iacono presta servizio nel carcere di Brucoli come volontaria, tenendo corsi di scrittura, letteratura e teatro.
Simona Lo Iacono, “Il mistero di Anna“, Neri Pozza, Vicenza, 2022.
Pagine Internet su Simona Lo Iacono: Wikipedia / Premio Strega / Blog
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