Ricapito Francesco

Reportage dalla Georgia (Sakartvelo) – Parte 3

Tbilisi, venerdì 6 marzo 2015 -  Vengo svegliato da una coppia di russi che dormono in camera con noi e che alle sei cominciano a vestirsi per uscire. Poco dopo assisto ad una scena abbastanza interessante in cui un altro compagno di stanza, un signore sulla quarantina che crediamo essere australiano, cade dal letto e resta per terra almeno un paio di minuti prima di svegliarsi imprecando. Verso le nove ci alziamo pure noi, ci vestiamo e andiamo nella sala comune per fare colazione. Di sotto troviamo il gruppo della...CONTINUA...

Hirsi Ali Ayaan

Eretica. Cambiare l’Islam si può

Cambiare l'Islam si può? Una domanda a cui, personalmente, non so rispondere. Ayaan Hirsi Ali, invece, crede che cambiare l'Islam, quello più violento, estremista, intollerante ed illiberale sia possibile. E ritiene di non essere né una folle né una utopista. Secondo l'autrice di "Eretica", tradotto e pubblicato da Rizzoli, l'Islam deve sottoporsi ad una mutazione radicale se non addirittura epocale che preveda, prima di tutto, la revisione del Corano, l'immutato ed immutabile testo sacro dei musulmani. La Bibbia, che è pur sempre la Bibbia, ha subito nei secoli diverse mutazioni e varie riletture. Perché, chiede giustamente la Hirsi Ali, la stessa cosa non può essere fatta anche per il Corano?...CONTINUA...

Rivolta Gianni

La Tenuta delle Tre Fontane

La cosiddetta microstoria sul piano metodologico vuol dire indagini, in teoria minuziose e analitiche, che si concentrano su aree geografiche circoscritte e che investono piccole comunità locali. Proprio quello che ha fatto il giornalista Gianni Rivolta col suo "La tenuta delle Tre Fontane", storia di un territorio di circa 500 ettari, un tempo campagna romana a tutti gli effetti, sormontato dalla millenaria abbazia cistercense, e oggi tra Eur, Montagnola e Serafico. In particolare: "Le Tre Fontane [ndr: già "Acque Salvie] è una località situata a tre chilometri da Porta San Paolo, nelle vicinanze dell'Eur, sulla sinistra della via Laurentina. L'abbazia omonima, circondata ancora oggi da boschi...CONTINUA...

Hochet Stéphanie

Sangue nero

"Era diventato un chiodo fisso. Da almeno vent'anni. La tentazione era cresciuta con il tempo. Il tabù che la circondava non l'aveva indebolita, anzi. Senza quell'interdizione familiare, avrei più rapidamente ceduto, voltata pagina. Non avrebbe meritato che vi indugiassi. Il tabù ha ipostatizzato la fantasia" (pp.8). Il tabù e la fantasia di cui scrive Stéphanie Hochet, in riferimento all'anonimo personaggio protagonista di "Sangue nero", è il tatuaggio, non disgiunto dall'immagine della croce. Fin dalle prime righe del romanzo breve, o racconto lungo che dir si voglia, si svelano molti dei temi e delle ossessioni che poi matureranno verso un finale non del tutto scontato e nemmeno troppo tragico...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage dalla Georgia (Sakartvelo) – Parte 2

Tbilisi, giovedì 5 marzo 2015 Usciti dall’ostello ci dirigiamo verso la principale attrazione turistica di Tbilisi, la città vecchia. Per arrivarci passiamo davanti al palazzo del parlamento e da bravi studenti di relazioni internazionali notiamo che di fronte al palazzo svettano la bandiera georgiana e pure quella dell’Unione Europea. La Georgia ha firmato qualche trattato di collaborazione con la UE, ma non ne è membro ufficiale e quindi restiamo leggermente sorpresi nel vedere quella bandiera...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage dalla Georgia (Sakartvelo) – Parte 1

Dopo aver sentito numerosi amici e conoscenti parlare molto bene della Georgia, della sua gente, del cibo, delle chiese, dei paesaggi e dei prezzi bassi, insieme a Luca, un altro studente Erasmus italiano anche lui a Baku, abbiamo deciso di partire per trascorrere sei giorni in questo piccolo paese del Caucaso. Pur avendo una cospicua borsa di studio siamo pur sempre studenti e quindi per arrivarci optiamo per l’opzione più economica: un autobus notturno che parte da Baku e impiega...CONTINUA...

Bonora Paola

Fermiamo il consumo di suolo

Riguardo il "consumo di suolo" avevamo già letto molto grazie a Salvatore Settis, a Domenico Finiguerra e a tutti gli intellettuali, urbanisti e ambientalisti che in questi anni hanno inteso valorizzare l'art.9 della Costituzione e di conseguenza sensibilizzare i cittadini, demistificando la cosiddetta "retorica sviluppista", su cosa sta realmente accadendo nella nostra Italia. Se gli obiettivi sono condivisibili e del tutto comprensibili, è proprio il concetto di "consumo del suolo" che probabilmente si presta a essere equivocato ed anche a diventare strumento propagandistico di una retorica politica che in realtà non è in grado di risolvere i problemi esistenti. Un argomento talmente complesso...CONTINUA...

Ventura Sofia

Renzi & Co. Il racconto dell’era nuova

"Storytelling" è una delle parole anglofone più in voga e non soltanto a causa dell'immarcescibile provincialismo italiota, ma sicuramente per quanto sta accadendo sul palcoscenico della politica italiana. Difatti possiamo intendere "l'atto del narrare" in un senso forse più limitato, come semplice procedura narrativa, o altrimenti in senso più ampio: una strategia che guarda a "dinamiche di influenzamento sociale", proprio come una scienza della narrazione applicata al marketing e alla politica. Anche Sofia Ventura, pubblicando il suo"Renzi& Co .", con stile del tutto comprensibile e nello stesso tempo arricchito da una terminologia in uso tra i politologi, ha voluto proporci un'analisi...CONTINUA...

Ernaux Annie

Gli anni

"Gli anni" di Annie Ernaux ovvero l'inventario di un'esistenza o, come scrive la stessa autrice, un'autobiografia impersonale. Un libro in cui la storia minima di una donna si muove contestualmente alla storia massima del suo Paese, la Francia, e del mondo. L'intreccio inevitabile di personale ed impersonale, ossia universale. I brani sono piuttosto brevi e scorrono come fossero annotazioni, visioni, traversate, memorie o contemplazioni. La scrittura della Ernaux non delude: ho ritrovato la stessa raffinata dedizione e la stessa arte che avevo già conosciuto ed amato, poco più di un anno fa, ne "Il posto", edito da L'Orma Editore esattamente come...CONTINUA...

Peloso Francesco

La banca del papa

Il libro di Francesco Peloso, come dice il titolo, sicuramente racconta parte delle vicende che hanno visto coinvolta la cosiddetta "banca del Papa", ovvero lo Ior, ma innanzitutto è la storia di una contraddizione forse insanabile: il rapporto tra Chiesa e finanza. Preso atto che uno dei problemi più gravi che ha investito il Vaticano in questi ultimi decenni è l'uso privato dell'Istituto per le opere di religione, che nemmeno è una vera banca ma che è stata coinvolta in innumerevoli scandali soprattutto a partire dalla gestione di Paul Marcinkus, Peloso, con questa sua inchiesta giornalistica, racconta con dovizia di particolari come Papa Bergoglio intenda semmai rimediare alla "cattiva governance...CONTINUA...