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Loy Rosetta
"Ahi, una Paloma blanca come la nieve, come la nieve, ahi, m'ha rovinato l'alma, come me duele, come me duele…". E' una vecchia canzone. Si ascoltava da un grammofono a manovella durante l'estate del 1943. L'ascoltavano i ragazzini sfollati a Brusson, in Valle d'Aosta. Rosetta Loy era lì con la sua famiglia, lontana da Roma e da molti altri orrori della Guerra. Una Guerra che, nonostante tutto, viene percepita ugualmente: il Grand Hotel Brusson può offrire solo pasti poveri e sempre uguali, la stoffa per fare un nuovo vestito non si trova e comprare cioccolata alla borsa nera è solo un miraggio...CONTINUA...
La parola "ebreo" entra per la prima volta nella vita di Rosetta Loy quando lei è una bimba di pochi anni. Da un appartamento al di là di Via Flaminia numero 21, dove vive, è in corso una festa. Un battesimo? Chiede ad Annemarie, la sua Fräulein. No, in quella casa festeggiano una circoncisione perché sono ebrei. "Anche la signora Della Seta è ebrea. Abita accanto a noi: è vecchia, così almeno sembra a me. Quando sono malata viene a trovarmi, io ho la febbre e il mio corpo scompare nel grande letto matrimoniale in camera della mamma. La signora Della Seta ha i capelli grigi raccolti in una retina...CONTINUA...
"Le strade di polvere" è considerato uno dei libri fondamentali della produzione artistica di Rosetta Loy. Un'opera complessa, affascinante e di notevole qualità narrativa. Non è un caso, infatti, che "Le strade di polvere" abbia ottenuto una sequela di premi letterari: il Campiello, il Supercampiello, il Viareggio, il premio Città di Catanzaro, il premio Rapallo e il Montalcino. Riconoscimenti, a mio avviso, pienamente meritati. Lo stile accurato e diretto confermano la grande capacità di Rosetta Loy di descrivere con sapienza personaggi e luoghi, psiche ed atmosfere, umanità e sogni. Il suo grande...CONTINUA...
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