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appennino
Silvano Scaruffi, col suo “Romanzo di crinale”, sembra proprio abbia voluto realizzare quanto scrisse molti anni fa un celeberrimo scrittore: “Il mondo non è meno strano fuori dei manicomi che dentro”. Stranezze dei personaggi, del gergo, della stessa struttura del romanzo che, fin dalla prima pagina e fortunatamente con gran divertimento per il lettore, rispondono appieno alla definizione che Scaruffi ha voluto dare alla sua opera: “un racconto sfrantumato al solito, di cose...CONTINUA...
Gli autori vari che hanno contribuito alla realizzazione di questo volumetto sono Laura Bosio, Guido Conti, Donatella Di Pietrantonio, Carlo Grande, Giuseppe Lupo, Raffaele Nigro e Laura Pariani. Si tratta di un'opera che rientra nella serie «Civiltà Appennino» a cura della Fondazione Appennino. Sette scrittrici e scrittori italiani importanti e d'esperienza si sono misurati scrivendo attorno a una tematica...CONTINUA...
Madri di Oreste Verrini è un romanzo che sarebbe improprio ridurre – ammesso che di riduzione si tratti – alla definizione di ‘libro di viaggio’. È, piuttosto, un’opera di cammino (e in cammino), che segue e sviluppa uno spunto artistico: la ricerca dei dipinti di Pietro da Talada, pittore appenninico del XV secolo che realizzò varie Madonne...CONTINUA...
Letterappenninica è un piccolo festival letterario nato da un’idea dello scrittore pistoiese Federico Pagliai. Giunto quest’anno alla sua terza edizione, si svolge in paesi dell’appennino tosco-emiliano chiamando a raccolta autori e autrici che raccontano la catena montuosa che attraversa la nostra penisola da nord a sud. Tema scelto per questa edizione “Il Cerchio”, inteso sia come...CONTINUA...
“Una volta, quando le case erano di sasso e sulle strade c'era la polvere, mio zio si chiamava Giustiniano. Allora c'erano più boschi, nei fiumi e nei laghi c'erano più pesci, l'acqua dei fiumi e dei laghi potevi bere. Giustiniano si alzava ogni mattina di buon'ora. Quando si alzava i raggi del sole illuminavano il cielo che si colorava. L'alba riempiva il cielo di luce e illuminava la campagna. Giustiniano si lavava ogni mattina con l'acqua di un catino. Si arrotolava la camicia fino al gomito e poi si lavava. D'inverno, quando faceva freddo e nevicava l'acqua del catino si...CONTINUA...
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