Categoria:
elaborazione del lutto
"Carico l’ultima valigia nel bagagliaio della Yaris. Non ci sta più niente qui dentro. Papà lo diceva sempre che era troppo piccolo. Mi viene da piangere, ma non posso […] Ora non c’è freddo. Si sta bene. Si è sempre stati bene a casa nostra" (pp.7).
Le prime parole di “Io e Gio” ci introducono in una storia che potremmo definire “di formazione”, anche se apparentemente – ma soltanto apparentemente - la vicenda dei due fratelli protagonisti, il ventitreenne Pietro e il dodicenne Giovanni “Gio”, potrebbe...CONTINUA...
Chissà se esistono davvero spiriti destinati a vegliare su di noi. Quando le difficoltà incombono e i dubbi si fanno più cocenti, quando non tutto gira come vorremmo o quando le prove della vita si fanno più dure. Quando perdiamo una persona cara, una costante e amorevole presenza nella nostra vita. Ecco quando, quando ci serve di più. Delle presenze immateriali che ci sorvegliano a mezza distanza tra terra e cielo. Se poi queste presenze si materializzano, come succede a Momo, la vita si fa certamente più movimentata. E nelle fiabe, come logico, tutto è possibile...CONTINUA...
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