Categoria: senso di colpa

Panzacchi Paolo

Fantasmi – intervista all’autore

Ci sono eventi, nella vita, capaci di sconvolgere un'esistenza. Per Giulio, il protagonista di questo romanzo, la svolta arriva una notte del 2004: un incidente d'auto manda lui in coma e uccide il suo migliore amico, il suo "fratello mancato" Mario. Oggi, Giulio ha trentacinque anni, ma la sua vita e le sue scelte, la sua stessa quotidianità sono ancora segnate da quella tragedia e dalla sensazione, sempre più ingombrante, di vivere una vita scelta per lui da altri. Il malessere viene tenuto...CONTINUA...

Ferrazzi Riccardo

Noleggio arche, caravelle e scialuppe di salvataggio

Accostare l’infanzia del mondo all’infanzia dell’uomo. L’epoca in cui le domande iniziano a porsi e sorgono i primi tentativi di risposta va oltre il limite dei “primordi”. È nel pieno del territorio della filosofia, o forse, ancor prima, in quelle misteriose lande sapienziali in cui si era inoltrato Giorgio Colli nel suo celebre libro La nascita della filosofia (ed. Adelphi). È in questa dimensione semifluida, carica di simboli e di immagini archetipiche, che Riccardo Ferrazzi si introduce in CONTINUA...

Crowley John

Boy A

Proprio Delitto e castigo, capolavoro letterario attraverso il quale Dostoevskij influenzò tutta la letteratura a venire, è forse il libro delle coscienze per antonomasia. In un certo qual modo uno dei padri letterari (non per la forma, evidentemente) della storia che Jonathan Trigell ci racconta nel suo sconvolgente romanzo d’esordio, Boy A, e che John Crowley portò al Festival di Berlino nel 2008 restituendo fedelmente le atmosfere contenute nell’opera del giornalista-scrittore inglese, ottenendo anche un...CONTINUA...

Trigell Jonathan

Boy A

“Condivisero quel che restava del giorno. Da fuorilegge, con piccoli furti e atti di vandalismo inutile. Piccole imprese che nondimeno li legavano uno all’altro, li confondevano uno nell’altro. Separati del mondo si avvicinavano tra loro. Chi li vide, mentre camminavano verso casa, avrebbe giurato che fossero una coppia. Stavano bene insieme, quei due bambini, con lettere al posto dei nomi. A e B, uniti dalla loro diversità, intrinsecamente connessi, come carta e penna, sale e pepe, pronto e soccorso ” (p. 20). Credo che non esistano colpe per un...CONTINUA...