Silva Samantha

Amore e furia

Pubblicato il: 10 Aprile 2022

Il nome di Mary Wollstonecraft non è particolarmente noto; non a me, quanto meno. Di certo è molto più celebre quello di sua figlia, Mary Shelley che, in verità, era nata Mary Wollstonecraft Godwin. Mary Wollstonecraft è una figura che vale la pena scoprire, o ri-scoprire, per apprezzarne l’atipicità, la forza e l’estremo fascino. “Amore e furia” racconta gli ultimi giorni di vita della Wollstonecraft e, quasi a corredo, la sua intera esistenza. La Wollstonecraft è considerata una delle prime femministe del Regno Unito, ma è anche una pensatrice, una scrittrice e una madre. Donna capace di sfidare, con rigore e intransigenza, le convenzioni del suo tempo, quelle che volevano le donne semplici esecutrici di un destino ineluttabile: divenire buone mogli e buone madri. Nulla di più, nulla di meno. Samantha Silva in “Amore e furia”, un romanzo che potremo definire storico-biografico, ha scelto di incastonare il racconto in prima persona della vita della protagonista nell’estremo frangente dei suoi ultimi giorni di vita.

È il 30 agosto 1797 e Mary Wollstonecraft mette al mondo una bimba. A sostenerla e accudirla, durante il parto, la levatrice Mrs Blenkinsop, Parthenia Blenkinsop. Mary ha già una bambina, si chiama Fanny ed è ancora piccola. Suo marito è William Godwin, anche lui scrittore e pensatore. Una coppia che Mrs B, la levatrice, trova anomala e, al tempo stesso, particolarmente carismatica. Sono diversi da tutti i Godwin. E, soprattutto, è diversa da tutte la donna che aiuta a partorire. “No, lei sembrava il tipo da guardare quella prova in faccia, decisa a lasciar fare alla Natura il suo corso, ma anche a darle una mano, se possibile, magari con una breve passeggiata in campagna, immaginò, o un tranquillo giro in carrozza, salendo e scendendo le scale, o tenendosi occupata, almeno all’inizio, con la preparazione dei fagottini o con il profumo speziato di una torta calda di forno“. È Mrs Blenkinsop a consigliare a Mary Wollstonecraft di raccontare di sé alla bambina.

La madre si racconta a una figlia non ancora nata ma prossima a solcare quella soglia inevitabile che conduce dal buio di un ventre alla luce di un pianeta. “Il giorno in cui mi sono sposata, andando contro la mia vera natura e tradendo tutto ciò che avevo di più caro. Il mio grembo che cambiava con te. Era il trentottesimo anniversario della mia nascita, il giorno che ho scelto, con il consenso di Mr Godwin, per iniziare questa vita insieme, questo nuovo mondo che abbiamo preparato per te“. Il travaglio è lungo, fatto di contrazioni violente ma, alla fine, conduce altra vita. Un pigolio è il primo suono che la madre ascolta uscire dal petto di sua figlia. La chiamerà uccellino, non le darà un nome per diversi giorni. Sarà un uccellino fragile e implume, quel corpicino perfetto ma fragilissimo. “Al posto delle piume, il tuo corpo è ricoperto di una sottile peluria bianca, quasi invisibile; al posto delle ali hai braccia sottili, le tieni serrate contro la cassa toracica che si alza e si abbassa, appena più grande della mano di tuo padre, posata sul tuo cuore che batte così veloce“.

Il racconto della vita di Mary Wollstonecraft scorre alternandosi alle sequenze inesorabili della sua lenta morte per setticemia. È la fine del Settecento, non ci sono cure specifiche, i rimedi sono antichi ma inefficaci. Mary morirà il 10 settembre 1797. Il suo racconto, quindi, si snoda nel corso di dieci giornate. Da un’infanzia trascorsa con un padre alcolizzato, violento e inconcludente e una madre scarsamente incline a donare affetto. Mary matura fin da giovanissima la piena consapevolezza di sé, di quel che vuole e di quello che non sarà mai. “Vorrei poter vedere il matrimonio non come l’unica speranza di una donna per garantirsi un futuro, ma come una scelta possibile nell’eventualità che trovi il compagno giusto – sebbene io sia piuttosto scettica al riguardo –, al fine di condurre una vita più ricca di significato dell’essere semplicemente una moglie. Dato che la ricerca del significato è di per sé una virtù“. Nel racconto della Wollstonecraft, ricostruito con appassionata minuzia dalla Silva, vengono ripercorsi i passaggi, anche quelli più intimi e dolorosi, di una vita sicuramente non semplice. Mary Wollstonecraft ha avuto un’esistenza colma di esperienze: amicizie profondissime, viaggi continui, amori improbabili oltre alla maturazione di una coscienza di sé del tutto anomala per i suoi tempi.

Un romanzo complesso, “Amore e furia” che, come detto, è un romanzo e non uno studio puramente biografico. La componente emozionale, quindi, è essenziale. Il ritratto della Wollstonecraft tracciato da Samantha Silva è vivido e, a suo modo, dettagliato. Mary, con tutte le sue imperfezioni e contraddizioni, matura la profonda convinzione che le donne debbano essere istruite, educate e trattate allo stesso modo degli uomini. L’uguaglianza tra uomo e donna che ancora oggi, in molti ambiti, sembra ancora complicato conseguire, è stato uno dei puntelli della filosofia della Wollstonecraft già nel Settecento ed è uno dei concetti che si ripetono con maggior frequenza in questo libro. Di qui, forse, la “furia” del titolo. “E non biasimatemi se cerco rifugio in un’entità divina perché dispero di poter trovare sincerità o uguaglianza qui sulla Terra. Ho vissuto abbastanza per sapere che la civiltà, portata avanti dagli uomini, ci ha totalmente tradito“.

Edizione esaminata e brevi note

Samantha Silva è una scrittrice e sceneggiatrice che vive in Idaho. Si è laureata alla Johns Hopkins University’s School of Advanced International Studies, e ha studiato per un periodo nella sede di Bologna, in Italia. I suoi racconti e i suoi saggi sono apparsi su One Story e LitHub. Un cortometraggio, The Big Burn, che ha scritto e diretto, è stato presentato in anteprima al Sun Valley Film Festival nel 2018. Attualmente sta lavorando all’adattamento per il teatro del suo romanzo di debutto, Mr. Dickens and His Carol.

Samantha Silva, “Amore e furia“, Neri Pozza, Vicenza, 2022. Traduzione di Daria Restani. Titolo originale “Love and Fury. A Novel of Mary Wollstonecraft” (2021).

Pagine Internet su Mary Wollstonecraft: Wikipedia / Enciclopedia delle Donne / FilosoFemme

Pagine Internet su Samantha Silva: Sito ufficiale / Instagram