Categoria: romanzo corale

Di Cesare Valentina

L’anno che Bartolo decise di morire

L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia Editore, 2019, collana "Senza rotta"), secondo romanzo di Valentina Di Cesare dopo Marta la sarta (Tabula Fati, 2014), è un’eccellente conferma per una scrittrice di alta qualità. “Figlia” della sapiente mano della tradizione del miglior realismo...CONTINUA...

Torregrossa Giuseppina

Cortile nostalgia

A Palermo, al centro dell'Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e il campanile di Santa Chiara, c'è la piazzetta delle Sette Fate. Tutti conoscono la leggenda: "la notti cci vinìanu sette donni di fora, tutti una cchiu bedda di 'n'àutra. 'Sti donni si purtavanu quarchi omu o puramenti quarchi fimmina chi cci parìa a iddi, e cci facianu vidiri cosi mai visti: balli, sònura, cummiti, cosi granni. E vonnu diri puru ca si li purtavanu supra mari, fora fora, e li facianu caminari supra l'acqua senza vagnàrisi. Ogni notti faciànu 'stu magisteriu, e poi la matina spiriànu...CONTINUA...

Cibrario Benedetta

Sotto cieli noncuranti

Non avevo mai letto nulla di Benedetta Cibrario. L'occasione è arrivata, anche stavolta, dal banchetto di libri usati. Un titolo che mi è sembrato interessante e una scrittrice italiana. Pochi elementi ma sufficienti per l'acquisto. "Sotto cieli noncuranti", scopro poi, è un verso tratto da "Questo lato della verità", una poesia di Dylan Thomas. La Cibrario la riporta per intero, all'apertura del libro. Il suo secondo libro. Il primo, "Rossovermiglio", le ha permesso di vincere il Campiello nel 2008. Vado avanti cosciente che, in fondo, i premi non garantiscono necessariamente qualcosa. "Sotto...CONTINUA...

Otsuka Julie

Venivamo tutte per mare

"Sulla nave eravamo quasi tutte vergini. Avevamo i capelli lunghi e neri e i piedi piatti e larghi, e non eravamo molto alte. Alcune di noi erano cresciute solo a pappa di riso e avevano le gambe un po' storte, e alcune di noi avevano appena quattordici anni ed erano ancora bambine. Alcune di noi venivano dalla città e portavano abiti cittadini all'ultima moda, ma molte di più venivano dalla campagna, e sulla nave portavano gli stessi vecchi kimono che avevano portato per anni - indumenti sbiaditi smessi dalle nostre sorelle, rammendati e tinti più volte. Alcune di noi venivano dalle montagne...CONTINUA...