Categoria: Bollati Boringhieri

Alberti Vittorio V.

Non è un paese per laici. Onestà intellettuale e politica per l’Italia della crisi

“La laicità è un tormento, ed è bene che lo sia. Se fosse facile, lineare e serena non si misurerebbe con la realtà, con le inquiete ricerche del libero pensiero […] Il nostro non è un paese per laici anche perché non siamo più capaci di darci dubbi importanti, di concepire domande che sfidino veramente il nostro pensiero” (pp.129). Così il filosofo Vittorio V. Alberti, a conclusione del suo ultimo libro, che rappresenta a tutti gli effetti un...CONTINUA...

Maini Valentina

La mischia

C’è stata un’epoca editoriale in cui l’esordio portava con sé una sorta di aura o comunque di interesse vivace, giocato spesso anche in chiave promozionale. Penso a certi frangenti degli anni Novanta, per esempio, ricordati dagli addetti ai lavori come periodo particolarmente propizio agli esordi. Poi l’esordio quale categoria editoriale (o del marketing editoriale) sembra essersi spento o quantomeno assopito. Di recente qualcosa pare mutato, come sta cambiando per i racconti, che fino a poco tempo fa si ritenevano invendibili e che ora invece si ritengono vendibili (ossia mediamente poco vendibili)...CONTINUA...

Filippi Francesco

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo

Ho letto alcuni commenti online, più o meno anonimi (guarda caso), al libro "Mussolini ha fatto anche cose buone" di Francesco Filippi. Si tratta quasi sempre di insulti all'autore o di autentiche invettive contro chi, come lui, ha osato scrivere che sul fascismo circolano una marea di bufale. Non manca chi svilisce le competenze di Filippi, chi ne frantuma le analisi senza nemmeno aver letto il libro e chi gli suggerisce migliori letture da rintracciare direttamente su Facebook. Non è un caso che Francesco Filippi parta proprio dal web, da quella mitologia tutta internettiana che, soprattutto...CONTINUA...

Singer Israel Joshua

Di un mondo che non c’è più

A quanto pare Israel Joshua Singer avrebbe voluto scrivere un'autobiografia in più volumi. A quanto pare "Di un mondo che non c'è più" doveva rappresentare il primo di tali volumi. A quanto pare, però, di volumi non ce ne sono altri e l'autobiografia dello scrittore polacco nato a Biłgoraj nel 1893 termina con la sua infanzia ossia a pagina 276 di questo libro. Che è un ottimo libro. Una lettura affascinante e trascinante fin dalle primissime pagine. D'altro canto l'arte di raccontare storie è una prerogativa incontestabile...CONTINUA...

Otsuka Julie

Venivamo tutte per mare

"Sulla nave eravamo quasi tutte vergini. Avevamo i capelli lunghi e neri e i piedi piatti e larghi, e non eravamo molto alte. Alcune di noi erano cresciute solo a pappa di riso e avevano le gambe un po' storte, e alcune di noi avevano appena quattordici anni ed erano ancora bambine. Alcune di noi venivano dalla città e portavano abiti cittadini all'ultima moda, ma molte di più venivano dalla campagna, e sulla nave portavano gli stessi vecchi kimono che avevano portato per anni - indumenti sbiaditi smessi dalle nostre sorelle, rammendati e tinti più volte. Alcune di noi venivano dalle montagne...CONTINUA...

Améry Jean

Intellettuale a Auschwitz

Jean Améry, come molti altri ebrei, fu internato ad Auschwitz, Buchenwald e Bergen-Belsen. Vi rimase per due anni e riuscì a sopravvivere per caso. Nei venti anni successivi alla sua liberazione, avvenuta nel 1945, non affrontò mai, da letterato e da intellettuale, la sua esperienza della Shoah. Nel 1964, quando a Francoforte iniziò il grande processo ad Auschwitz, Améry decise di infrangere il suo personalissimo silenzio scrivendo il primo articolo sull’esperienza del Terzo Reich, un pezzo dedicato alla figura dell’intellettuale ad Auschwitz: “Quando però, grazie alla stesura del...CONTINUA...