Bucciarelli Elisabetta

La resistenza del maschio

Opposizione. Riluttanza. Ritrosia. Ecco alcuni sinonimi della parola "resistenza". Mi sono chiesta se il "maschio" contemporaneo descritto dalla Bucciarelli in questo romanzo sia resistente in tali termini. Lo è. Il maschio, o il personaggio denominato semplicemente Uomo, protagonista della storia, resiste. E come lui fanno molti maschi comuni. Cosa vuol dire? Sostanzialmente che il maschio vive spesso di sospensioni, rimandi, assenze quindi opposizioni, riluttanze, ritrosie. Sembra essere portatore di una interpretazione del tutto nuova e sconvolgente del concetto di "coppia". Ovviamente la donna traduce questa inconsueta interpretazione maschile della sfera relazionale in un desiderio di fuga...CONTINUA...

Dibo Muhammad

E se fossi morto?

Federica Pistono ha scritto che "non è stato facile tradurre questo libro, in cui non esiste una trama vera e propria, una storia con un inizio e una fine, ma in cui un pensiero si lega all'altro in un concatenarsi continuo di ricordi e di opinioni, con un registro narrativo che cambia rapidamente a seconda del pensiero espresso o dell'immagine evocata, triste o gioiosa, tremenda o quotidiana" (pp.XI). E' probabile che anche qualche lettore inizialmente potrà rimanere disorientato da un'opera che non è un vero e proprio romanzo e neppure un compiuto saggio sulla Siria contemporanea. Potremmo forse parlare di saggio narrativo, di diario interiore. Comunque sia la sostanza del discorso è che Mohamed...CONTINUA...

Mabanckou Alain

African psycho

Al principio fu "American psycho". E' il 1991 e Bret Easton Ellis, scrittore e sceneggiatore statunitense, mette a punto il personaggio di Patrick Bateman, un giovane colto, ambizioso e di talento che di notte si tramuta in un omicida senza controllo, capace di trasgressioni e violenze inaudite. Bateman è uno psicopatico perfetto, un assassino impeccabile, un "eroe" fatto e finito. Poi venne "African psycho". E' il 2003 e Alain Mabanckou inventa la figura di Grégoire Nakobomayo, immagine uguale e contraria rispetto a quella descritta nel romanzo...CONTINUA...

Burette Théodose

Fisiologia del fumatore

  Il lettore non deve equivocare: "fisiologia", nel caso del libello di Théodose Burette, ha davvero poco a che vedere con lo studio di un organismo vivente, e nello specifico dell'organismo di un fumatore. E' vero che si legge di un improbabile "procedimento disinfettante" (pp.85) e di mirabilie medicinali contro il colera e lo scorbuto; ma la sostanza di questa "fisiologia" è ben altra. L'opera dello storico Théodose Burette, come ci ricorda Mara Bevilacqua nella colta e ampia introduzione, segue la scia di altre physiologies francesi della prima metà del XIX, ovvero piccoli libri economici, un po' letteratura un po' trattato scientifico, spesso ironici e parodistici nel tratteggiare...CONTINUA...

Nuzzolo Massimiliano

La felicità è facile

“La felicità è facile / La gioia è scritta sulla terra”, sono i versi di una canzone dei Talk Talk che danno il titolo e aprono questa raccolta di racconti dell'autore veneto Massimiliano Nuzzolo. Si indirizza subito chi legge/ascolta verso una scrittura di cui la musica è uno dei pilastri fondamentali; musica sia citata, e si va dai Led Zeppelin a Stockhausen, sia intesa come ritmo dato alla narrazione. Altro pilastro è il dialogo costante con gli autori le cui frasi sono messe in esergo ad ogni racconto, da Dürrenmatt a Burroughs, da Mozzi a Scarpa, da Ballard alla Kristof e così via. Poco...CONTINUA...

Armeni Ritanna

Di questo amore non si deve sapere. La storia di Inessa e Lenin

"Non ci sono amanti, non ci sono scandali. Voi occidentali vi interessate di stupidi pettegolezzi. Io vi mostro con questo vestito [di Nadia Krupskaja, moglie di Lenin] chi era la donna, l'unica amata da Lenin. Vi mostro la realtà di un amore socialista e proletario, altro che Inessa". Ritanna Armeni è in Russia e sta visitando il piccolo appartamento in cui Lenin ha vissuto diversi anni della sua vita. La guida che l'accompagna non tollera che il nome di Lenin possa essere calunniato con riferimenti ad una scialba storia adulterina. Spiega quindi la Armeni: "Ho capito allora che, in coloro che - e ce ne sono nella Russia di Putin - si sentono ancora legati all'Urss, Inessa va...CONTINUA...

Sesto Alessandro

Lascia stare il la maggiore che lo ha già usato Beethoven

Alessandro Sesto ci dice di lasciar stare il la maggiore, e su questo possiamo anche essere d'accordo. Piuttosto è il caso di aggiungere che i suoi lettori farebbero bene a lasciar perdere l'idea di incasellare il "Lascia stare il la maggiore" come romanzo o come racconti o come altra opera letteraria ben definita. Una volta sperimentati gli effetti goliardici delle pagine di Sesto ci si rende conto che non è opportuno perdersi troppo in disquisizioni accademiche. Più interessante semmai aver presente come l’autore sia riuscito a gestire apparenti ragionamenti filosofici e spietato sarcasmo: il filo rosso che unisce i ventidue capitoli del libro è un fantomatico gruppo rock formato da altrettanti...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Mamma Vado in Uzbekistan: parte 1 – L’aereo Sbagliato

Mediamente, quando una persona sente il nome di un paese che finisce con “-stan”, i primi pensieri che questa fa è che probabilmente tale paese si trova da qualche parte in Asia, ha un nome difficile da pronunciare, è povero e quasi sicuramente ci sono i terroristi. A conti fatti, tre su quattro di questi pregiudizi sono veri e uno lo è solo in parte: - la particella “-stan” significa “terra di” in persiano e di conseguenza Afghanistan significa “terra degli afghani”, Kazakistan “terra dei Kazaki” e così...CONTINUA...

Ben Jelloun Tahar

Racconti Coranici

Tre racconti ispirati a personaggi che appartengono alla cultura religiosa dei tre grandi monoteismi, tre storie romanzate delle loro vite. Questa l’operazione culturale realizzata dallo scrittore marocchino Tahar ben Jelloun allo scopo di rendere più vicine alla nostra cultura e al nostro immaginario figure distanti nel tempo, ma che hanno sempre un messaggio da trasmetterci. Incontriamo così il re Salomone, figlio di Davide, famoso per la sua saggezza (dono...CONTINUA...

Garbarini Simona

Il posto giusto

A quanto pare "Il posto giusto" prima di diventare "Il posto giusto" si intitolava "Falchera Dream. Una storia da Falchera". E prima di essere stato pubblicato da CasaSirio era già stato pubblicato da Arca nel 2014. A volte capita e l'ho scoperto, tanto per cambiare, navigando su Internet. In ogni caso questo è il romanzo d'esordio di Simona Garbarini che nella vita fa la pediatra ma che non disdegna di misurarsi con la scrittura. "Il posto giusto" potrebbe essere adatto per lo più a lettori adolescenti. In tal caso potrei giustificare e comprendere la semplicità e, per certi versi, la prevedibilità della vicenda narrata e anche lo stile abbastanza lieve e lineare di chi questo romanzo l'ha scritto...CONTINUA...