Categoria: Europa

Giovannini Eva

Europa anno zero

Di sicuro per "Europa anno zero" la parola "viaggio" rende bene l'idea: il libro di Eva Giovannini, che, anche in riferimento allo stile e linguaggio, rivela l'origine televisiva, è innanzitutto un reportage in cui l'autrice ha privilegiato la testimonianza diretta e quanto scaturisce dalle interviste a protagonisti della cosiddetta destra identitaria. Le cause più profonde del recente successo dei nazionalismi europei - oggetto semmai di ricerche accademiche che sappiano analizzare un sistema di potere miope e al servizio di leader "riformisti" tanto arroganti quanto incapaci - sono sostanzialmente...CONTINUA...

Filali Azza

Ouatann. Ombre sul mare

Pagina 317. Nota 12: "La parola araba ouatann (che può essere scritta anche watan) significa 'patria', ma anche, in senso più ampio, un sistema di valori e tradizioni condivisi". Una parola che, nel dipanarsi della storia intessuta da Azza Filali, scorre via veloce tra i tanti dettagli che raccontano l'identità di una terra. Il senso dell'ouatann è insegnato a scuola, durante la lezione di educazione civica imposta da un insegnante ai suoi piccoli allievi che, ovviamente, non sanno neppure cosa sia. La forza di "Ouatann. Ombre sul mare" è nelle impressioni che lascia trapelare...CONTINUA...

Ba Mohamed

Il tempo dalla mia parte

Non ricordo come sia arrivata a Mohamed Ba. So solo che questo libro, "Il tempo dalla mia parte", era tra i miei desiderata. Con un po' di pazienza, alla fine, l'ho comprato e letto. Trattasi del primo romanzo in lingua italiana del drammaturgo, attore, musicista, mediatore culturale e scrittore senegalese Mohamed Ba. Un romanzo scritto con discreta arte. Ba dimostra di saper padroneggiare in maniera degna la nostra lingua ma di non aver messo da parte le radici che lo tengono ben saldo alle sue tradizioni e alla sua terra. Perché ne "Il tempo dalla mia parte" sembrano incontrarsi e mescolarsi...CONTINUA...

Fontana Giorgio

Babele 56. Otto fermate nella città che cambia

Babele rende bene l’immagine di un caos, linguistico prima di tutto. La Babele raccontata da Fontana non è la torre biblica, ma la città di Milano. Uno dei luoghi possibili. Una delle tante città italiane in cui gli immigrati arrivano, vivono, si muovono, lavorano, parlano. Questo libro racconta un viaggio e alcune storie, perché senza incontrare storie, facce e voci è quasi inutile viaggiare. Otto fermate, quelle della 56: a Milano c’è l’usanza poetica di chiamare i bus al femminile. La 56 è l’autobus degli immigrati, quello che percorre via Padova. Storie in movimento...CONTINUA...

Degrelle Léon

Militia

Agire puro non significa agire cieco. E la norma di non guardare alle conseguenze concerne i moventi affettivi individualistici, non già la necessaria conoscenza di quelle condizioni oggettive di cui l’azione deve tener conto per essere, per quanto è possibile, un’azione perfetta, anzi per non essere un’azione destinata già in partenza a fallire”. Julius Evola, “Cavalcare la tigre”. ETSI MORTUUS URIT “Possano queste pagine, ultimo fuoco di quel che io fui, ardere ancora un momento, riscaldare ancora un istante le anime possedute...CONTINUA...