Couto Mia

La confessione della leonessa

In una recente intervista a El Pais Mia Couto ha parlato proprio di quel realismo magico che la critica ha spesso considerato peculiare di molta produzione letteraria dell’america latina. Nel caso dello scrittore mozambicano si tratta di letteratura lusofona, che nasce pur sempre dalla penisola iberica; ed è un dato di fatto che la sua opera ha avuto a che fare col cosiddetto realismo magico, sia che lo si intenda come una sorta di stile sia come corrente letteraria. Un magico che Couto sembra interpretare soprattutto nel senso di confronto e convivenza di innumerevoli culture e in misura minore come contrapposizione di reale e soprannaturale. Ce ne rendiamo conto leggendo “La confessione della...CONTINUA...

Precht Raoul

Kafka e il digiunatore

Digiunare è un'arte. E non vuole essere un elogio dell'anoressia, sia chiaro. Digiunare è un'arte in senso stretto. Meglio: è stata una forma d'arte in senso stretto. Soprattutto tra la metà dell'800 e i primi del '900. I digiunatori erano uomini e donne in grado di sfidare la fame per giorni e giorni, persone che del loro digiuno facevano mostra e vanto. La presenza di questi individui che rinunciavano al cibo attirava migliaia di persone e, se raggiungevano una discreta fama, potevano guadagnare anche parecchio. Come nel caso dell'italiano Giovanni Succi, uno dei digiunatori più famosi del tempo, che si esibiva in tutta Europa....CONTINUA...

Di Marino Stefano

Mosaico a tessere di sangue

In alcune recenti interviste Stefano Di Marino si è soffermato più volte sull’ambientazione quale premessa imprescindibile per un narratore di genere, che deve essere innanzitutto scenografo delle sue storie. E da lì possiamo partire anche per “Mosaico a tessere di sangue”. E’ vero che le prime pagine del romanzo ci raccontano del ferimento del poliziotto Franco Belli in quel di Milano e poi della tentata fuga della serial killer Moira Rachelli dall’Ospedale giudiziario psichiatrico di Aversa, ma poi la scena, fino all’epilogo, si sposta presso l’hotel “Lungomare”sul litorale pontino: luogo di per sé lontano dalle più frequentate mete turistiche e, ora che l’estate volge al termine, tale da lasciare...CONTINUA...

Sbaraglia Emiliano

Ideario Berlinguer

In un periodo della storia italiana nel quale la politica ha davvero toccato il fondo, malgrado le speranze di tanti riposte nell’ennesimo salvatore della patria, e nel quale si fa sempre più fatica a capire cosa siano diventate la destra e la sinistra, nonostante tutto alcuni miti ancora resistono. Uno di questi è Enrico Berlinguer, che pure dopo la morte è stato rinnegato da molti dei suoi ex compagni di partito. In merito sono stati scritti diversi libri, alcuni anche ben motivati, e non ci sono state soltanto le affermazioni estemporanee del Fassino di turno, tanto per dire. Bisogna considerare che al momento della morte, nel 1984, Berlinguer era ancora il segretario del partito comunista...CONTINUA...

Governi Giancarlo

Nannarella. Il romanzo di Anna Magnani

Il libro di Governi su Anna Magnani è uscito, per la prima volta, nel 1981 edito da Bompiani. Poi, nel 2008, a cento anni esatti dalla nascita di Anna Magnani, è stato aggiornato integrando nuova documentazione ed ulteriori testimonianze e ripubblicato per Minimum Fax. Nel 2014 arriva anche l'edizione Beat che ripropone il lavoro del 2008. "Nannarella" è un po' romanzo, un po' biografia, un po' storia del cinema. Giancarlo Governi domina con passione e competenza una materia che, chiaramente, conosce molto bene. Dalle sue pagine traspare non solo la grande ammirazione per un'attrice immensa come la Magnani, ma anche l'amore senza limiti per il mondo del cinema, la sua magia e la sua storia. ...CONTINUA...

Kaufman Charlie

Synecdoche, New York

Per superare la sua crisi d’identità artistica, Caden Cotard (P. Seymour Hoffman), un noto regista teatrale, decide di mettere in scena la sua vita e i suoi fallimenti umani: l’abbandono da parte di sua moglie Adele, che si trasferisce a Berlino con la loro bambina, una successiva relazione naufragata sul nascere con una donna, Hazel, che gli rimarrà nel cuore per sempre, una storia d’amore con la sua prima attrice, più compagna d’arte che di vita, e poi le sue malattie psicosomatiche, le ipocondrie, la costante paura della morte che è in realtà visione anticipatrice dell’inesorabile. La messa in scena avverrà in tempo reale: durerà una vita, tanto quanto la vita di Caden, e sarà indistinguibile...CONTINUA...

Cross A.J.

Niente di umano

“Possibile. Di più non saprei dire […] Lasciando da parte quei leggeri sentimenti di inadeguatezza che vengono a furia di vedere CSI, avete qualche altra domanda a cui possa dare risposte certe?. Nel silenzio che ne seguì, Connie ricoprì il cadavere con il lenzuolo verde” (pag. 90). Quel riferimento a CSI, casuale o meno che sia, in realtà ci dice qualcosa del romanzo di A.J. Cross: a fronte del titolo italiano “Niente di umano”, che evoca elementi horror o soprannaturali, forse per compiacere il grande pubblico ancora appassionato alle storie di Patricia Cornwell, bisogna ammettere che l’originale “Art of deception”, ovvero “L’arte dell’inganno”, ci è sembrato molto più coerente con l’indagine...CONTINUA...

Di Pietrantonio Donatella

Bella mia

"Bella mia" è stato tra i dodici libri selezionati per il Premio Strega 2014. Poi escluso dalla "finalissima" a cinque. Che dire? Ce ne faremo una ragione. D'altro canto "Bella mia" è un buon romanzo ed è esattamente ciò che interessa a noi lettori. Dell'esordio di Donatella Di Pietrantonio ha parlato su Lankelot Gianfranco Franchi in una scheda che ricordo di aver letto e che ho riletto per l'occasione. Di "Mia madre è un fiume" (Elliot, 2011), scrive Franchi, "ha la sconnessione, la superba emotività, qualche pretesa di letterarietà e un pizzico di sacrosanta artificiosità…". Caratteristiche che non mi è sembrato di rintracciare in "Bella mia" che, in realtà, non mi è parso sconnesso...CONTINUA...

Di Paolo Paolo

Tutte le speranze. Montanelli raccontato da chi non c’era

Indro Montanelli non è stato soltanto un giornalista e scrittore molto prolifico. Su di lui e sulle sue avventure di inviato speciale è stato pubblicato molto: per lo più biografie, alcune riuscite come quella di Marcello Staglieno, altre meno come quella di Paolo Granzotto; ed inoltre alcuni omaggi -  in realtà spesso autentiche mistificazioni della sua personalità –  ovvero quasi dei diari di vita  che volevano raccontare cosa significava, soprattutto negli anni ’70 e ’80, appartenere al “partito di Montanelli”. “Tutte le speranze” di Paolo Di Paolo, che già per Rizzoli  aveva curato i montanelliani “La mia eredità sono io. Pagine da un secolo” e “Nella mia lunga e tormentata esistenza. Lettere...CONTINUA...

Bertoli Ausilio

L’istinto primo

lankenauta pressBERTOLI AUSILIO – L’ISTINTO PRIMO Esiste una forza inarrestabile che muove il mondo: è l’amore in tutte le sue forme. L’ultimo romanzo del vicentino Ausilio Bertoli sembra dirci proprio questo e ci parla dei tanti aspetti che l’amore può assumere tra gli esseri umani. CONTINUA...