Categoria: criminologia

Chiaramonte Xenia

Governare il conflitto

Nel 2014 la casa editrice Giappichelli ha pubblicato un volume collettaneo intitolato “Conflitto, ordine pubblico, giurisdizione: il caso TAV” in cui venivano riesaminati alcuni dei temi discussi durante un convegno dell’Associazione Giuristi democratici (Torino, dicembre 2013). Soprattutto si poteva leggere una forte critica sui metodi di reclutamento delle forze dell’ordine e su certe prassi giudiziarie, in primis quelle che riguardavano la repressione dei reati commessi in occasione delle lotte contro la costruzione di grandi opere pubbliche o di manifestazioni per la tutela dell’ambiente. Successivamente...CONTINUA...

Giuttari Michele

Il mostro. Anatomia di un’indagine

Probabilmente per spiegare come mai Giuttari è tornato a scrivere del mostro di Firenze, dopo l’ottimo “Compagni di sangue”, è bene iniziare dalle ultime pagine del libro. Dopo quasi vent’anni dall’ultimo omicidio seriale, quello dei due francesi nel 1985,  negli uffici del Gides, Silvio De Iorio, un assistente del commissario Giuttari, in uno dei faldoni relativi ai delitti del “mostro”, trovò una busta con un fazzolettino macchiato di rosso, e un pelo. Saltarono fuori anche dei documenti che dimostravano la richiesta di una perizia, peraltro pagata, che venne  ritrovata in copia soltanto all’Istituto...CONTINUA...

Giuttari Michele, Lucarelli Carlo

Compagni di sangue

“Sono un agnelluccio”. Ricordate questa frase del Pacciani? Sono passati ormai molti anni, ma una cosa ormai dovrebbe risultare chiara: Pietro Pacciani e i suoi “compagni di merende” erano tutto fuori che agnellucci; e questo al di là dei delitti inizialmente attribuiti al “Mostro di Firenze”, e al di là delle precedenti condanne in capo al contadino di San Casciano per omicidio e poi per lo stupro delle figlie minorenni. “Compagni di sangue” è la puntuale cronaca dell’inchiesta bis sui delitti del “mostro”, dal momento nel quale Michele Giuttari, uno degli autori, si insediò come Capo della Squadra...CONTINUA...

Sidoti Francesco

Il crimine all’italiana

Di questi tempi sentir parlare di “meriti italiani”, soprattutto in relazione a delitti e criminalità, immagino possa spiazzare e lasciare quanto meno perplessi. Perplessità che però può venir meno se questi meriti vengono motivati come ha fatto il criminologo Francesco Sidoti col suo “Crimine all’italiana”. Intendiamoci: quella del libro è una visione volutamente ottimistica sulla quale si può, e in certi casi si deve dissentire, ma almeno siamo dalle parti di argomentazioni colte, ricche di riferimenti storici, e quindi un approccio ben diverso rispetto quanto abbiamo potuto leggere in questi...CONTINUA...