Categoria: comunismo

BARBINI TITO

Il treno non si fermò a Kiev

Leggere Il treno non si fermò a Kiev di Tito Barbini (I Libri di Mompracem - Betti Editrice, 2022) è un’esperienza autenticamente trasformativa. Grande viaggiatore e autore di reportage di viaggio da tutto il mondo – che avevo già conosciuto leggendo Il fabbricante di giocattoli (Arkadia Editore, 2021) –, con questo libro non ha solo...CONTINUA...

Stove David Charles

Gli errori della benevolenza

David Charles Stove in gioventù ha professato idee marxiste e, come capita a molti ex, in età matura non soltanto ha rinnegato l’antico credo ma, quasi a voler sostituire fede a fede, è diventato un conservatore radicale, senza se e senza ma. Ce ne possiamo rendere conto nel leggere “Gli errori della benevolenza”, un agile e urticante pamphlet pubblicato per la prima volta nel 1989, proprio all’indomani della caduta del muro di Berlino. Con questa sua opera il filosofo australiano, nelle vesti di storico delle idee, come ha scritto molto bene Marco Filoni in prefazione, ha inteso “studiare e condannare...CONTINUA...

Jaroslavskaja-Markon Evgenija

La ribelle

La giovane donna ritratta di profilo nella foto di copertina è proprio Evgenija Jaroslavskaja-Markon: "figlia della borghesia intellettuale ebraica di Pietrogrado, moglie del poeta Aleksandr Jaroslavskij, anarchica, ladra, deportata sulle Solovki, condannata a morte, giustiziata a ventinove anni". Una vita brevissima quella di Evgenija ma vissuta con la passione di un'estremista, con la determinazione di una combattente, con la voracità di una ribelle. Il bel libro appena pubblicato da Guanda raccoglie l'autobiografia della Jaroslavskaja-Markon...CONTINUA...

Saltini Luca

Una piccola fedeltà

La peculiarità di Una piccola fedeltà, il bel romanzo di Luca Saltini edito da Giunti, è – tra le altre – la sua densità. Densità di descrizioni, di scrittura, di approfondimento e introspezione psicologica dei personaggi che lo popolano. Densità che, non vorrei esser frainteso, va declinata nella prospettiva di una condizione di fluidità, di avanzata concentrazione, di succosa ed efficace ricchezza. Sono, questi, aspetti non comuni nella narrativa italiana di questi...CONTINUA...

Bolognini Luigi

La squadra spezzata. La Grande Ungheria di Puskás e la Rivoluzione del 1956

Oggi si chiamano Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic o Neymar. Sono gli idoli di milioni di tifosi e, di conseguenza, di miriadi di ragazzini che il calcio continuano ad amarlo, seguirlo, praticarlo magari cullando il sogno di diventare proprio come Messi, Ronaldo, Ibrahimovic o Neymar. E' così da quando il calcio esiste. Ed è così anche nel libro di Luigi Bolognini, "La squadra spezzata", sottotitolo: "La Grande Ungheria di Puskás e la Rivoluzione del 1956". Infatti anche nel romanzo dello scrittore e giornalista sondriese il piccolo Gábor, nato poco...CONTINUA...

Baștovoi Savatie

I conigli non muoiono mai

“Guardava il ritratto appeso in classe e prometteva solennemente che non avrebbe più fatto disegni cretini. Imparava poesie a memoria e le ripeteva tra sé e sé, perché sapeva che Lenin le sentiva, gli era apparso anche in sogno" (pp.46): così Saša Vakulovskij, una ragazzino di nove anni che vive in un piccolo villaggio nel Sud dell’Unione Sovietica. Un'età non proprio spensierata, alle prese con l'intransigente maestra Nadežda Petrovna, una scuola distante dal suo ambiente contadino, emarginato in una società formalmente di uguali. Lo spaesamento di Saša, che spera di diventare presto "pionere"...CONTINUA...

Barella Guido

La tortura del silenzio

Paolo Rumiz lo ha definito il Simon Wiesenthal dei crimini del comunismo rumeno ma, leggendo “La tortura del silenzio”, Marius Oprea ci potrà ricordare semmai Mizushima dell’Arpa Birmana, votato a dare degna sepoltura ai commilitoni morti durante la guerra. La storia di Oprea ci viene raccontata da Guido Barella, giornalista del Piccolo, che anni fa conobbe questo strano tipo di archeologo, pressoché sconosciuto in Italia, e da allora, grazie a frequenti viaggi in Romania, ha potuto testimoniare la sua attività: già dissidente al crepuscolo della dittatura di Ceaucescu, ha fondato successivamente...CONTINUA...

Piretto Gian Piero

Indirizzo: Unione sovietica. 25 luoghi di un altro mondo

"Indirizzo Unione Sovietica" segue di tre anni "La vita privata degli oggetti sovietici", sempre dell'ottimo Gian Piero Piretto; ma questa volta l'autore sembra aver approfondito ancor di più le peculiarità di una cultura e di usi e costumi solo in parte condizionati dal regime comunista. Come scrive Marco Belpoliti nella prefazione, qualsivoglia analisi non può prescindere dal paesaggio russo, dalle immense distese di terra che si contrappongono agli spazi angusti della vita sociale. Un contesto che ha predisposto ad un'atavica malinconia ("sentimento struggente che promana dallo spazio immenso")...CONTINUA...

Cinnella Ettore

Ucraina. Il genocidio dimenticato (1932-1933)

Nazionalismo e imperialismo, e non solo comunismo e collettivizzazione, sono alcune delle parole chiave presenti nell'ultimo libro di Ettore Cinnella dedicato al genocidio dei contadini sovietici. Parole che, come ha subito evidenziato l’autore, assumono un particolare significato alla luce anche della guerra non dichiarata tra la Russia di Putin e l’Ucraina di Porošenko. Le ricerche di Cinnella, non ci svelano soltanto le premesse e gli esiti devastanti dell’holomodor, ma anche le colpe degli storici e dei paesi occidentali che non vollero vedere o non furono in grado di comprendere cosa stava...CONTINUA...

Pilecki Witold

Il volontario di Auschwitz

È evidente che quando nel novembre 1940 Witold Pilecki, capitano dell'Armata polacca, si fece arrestare dai nazisti per poi essere mandato sotto falso nome ad Auschwitz, non sospettava minimamente il guaio in cui si era cacciato. L'intento era quello di infiltrarsi, raccogliere informazioni e organizzare una rete clandestina pronta a prendere il controllo del campo. Un'idea ingenua e destinata al fallimento: sopravvissuto miracolosamente dopo mesi e mesi di sofferenze, Pilecki trovò il modo di darsi alla fuga quando ormai era chiaro che il segnale di rivolta non sarebbe mai arrivato. "Il volontario...CONTINUA...