Categoria: Nietzsche

Bucci Francesco

Eugenio Scalfari. L’intellettuale dilettante

Si dovrebbe sempre diffidare quando si legge da subito un elogio. La cosa potrebbe rivelarsi una semplice premessa a ben altro. Così nel caso dell’Introduzione a “Eugenio Scalfari. L’intellettuale dilettante”, dove Francesco Bucci prende la mira prima di sparare centocinquanta pagine che a dir poco ridimensionano il protagonismo di uno dei più autorevoli giornalisti italiani. Leggiamo: “Eugenio Scalfari è stato un grande direttore di giornale ed è tuttora un grande giornalista. I suoi editoriali di politica, di economia, di finanza, di costume sono esemplari per lucidità di analisi e chiarezza...CONTINUA...

Sinopoli Giuseppe

Il mio Wagner

Chi avesse già letto “Parsifal a Venezia”, il complesso racconto–saggio di Giuseppe Sinopoli, sicuramente ritroverà molto di quel percorso iniziatico anche nelle quattro conversazioni sulla Tetralogia wagneriana che il Maestro tenne a Roma tra il 1988 e il 1991 su invito degli Amici di Santa Cecilia. Conversazioni poi raccolte nel “mio Wagner” a cura dell’ottimo Sandro Cappelletto. Ogni pagina del libro è un tale concentrato di erudizione e di collegamenti tra musica, filosofia, arte, letteratura, psicanalisi...CONTINUA...

Ferrarotti Franco

Musica e società. Il caso Puccini

Franco Ferrarotti che scrive di Puccini non deve affatto sorprendere: la sociologia della musica, come campo specifico della disciplina sociologica, ha avuto in Schütz e Weber i primi illustri studiosi; ed in tempi più recenti Theodor W. Adorno ha dedicato molti suoi scritti alla musica classica, al jazz ed a quelle che considerava mere musiche di consumo.“Musica e società” sembra proprio voler replicare ad Adorno in merito al nostro Puccini. Ferrarotti, che già aveva pubblicato altri testi di argomento musica, la prende un po’ alla lontana partendo da Mozart, argomentando la transizione dal melodramma...CONTINUA...

Kerouac Jack

Orfeo emerso

“L’analisi si arroga il diritto, dal punto di vista psicologico, di rendere comprensibili certe scelte dell’adulto. Poiché svela certe aree cieche, come fa l’ipnosi, è una rivelazione. Per esempio, cosa potrei scoprire sul mio conto? Un mucchio di cose. Ma io mi rifiuto di scoprirle… sarebbe una rovina per me, mi libererei di foschi segreti e di incubi, di ambiguità ed eccitanti conflitti ” (p. 46). Forse Jack Kerouac fu animato davvero da una buona dose di presunzione, quando nel 1945, appena ventitreenne, partorì...CONTINUA...