Categoria: giustizia italiana

Di Matteo Nino, Lodato Saverio

I nemici della giustizia

“I nemici della giustizia. Magistratura, politica, economia: chi non vuole una giustizia uguale per tutti”, pubblicato in forma di intervista di Saverio Lodato al pubblico ministero Nino Di Matteo,  rappresenta una sorta di controcanto rispetto “Il sistema” di Alessandro Sallusti e Luca Palamara. Ma se il libro – confessione dell’ex magistrato, adesso sotto processo per diversi reati, tra cui corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e corruzione in atti giudiziari -, è diventato, da parte dei nostri “garantisti”,  uno strumento per infamare l’intero sistema giudiziario italiano, Nino...CONTINUA...

De Prophetis Fabrizio

Colpevole d’innocenza

I lettori più accorti probabilmente si saranno resi conto che subito dopo la fine della brevissima stagione di “Mani pulite” nel campo dell’editoria si sono moltiplicati memoriali e biografie di politici e personaggi implicati in inchieste di corruzione, concussione e così via. Libri che in sostanza promuovevano una cultura garantista, lamentando l’esistenza di un feroce giustizialismo, di inchieste orientate politicamente, di giudici spietati alla Davigo. A distanza quasi trent’anni, se pensiamo all’ultimo saggio di Manconi - Graziani, pare che poco sia cambiato. Fermo restando che, per molti...CONTINUA...

Davigo Piercamillo

«In Italia violare la legge conviene». Vero!

“Noi siamo una cosa diversa. Sulla giustizia siamo per il garantismo, non per il giustizialismo. Quando sentiamo il nome di Davigo, rispondiamo con Beccaria ed Enzo Tortora”. Così parlò il 5 giugno 2018, giorno della fiducia al governo Conte, il “senatore semplice” Matteo Renzi. Pop corn a parte erano molti gli argomenti che potevano essere spesi per negare i voti ad una maggioranza a dir poco anomala, e quindi non tutti hanno compreso il riferimento a Piercamillo Davigo (e soprattutto l’accostamento con il filosofo e giurista italiano e la vittima di un errore giudiziario). In realtà chi conosce...CONTINUA...

Davigo Piercamillo

Il sistema della corruzione

Piercamillo Davigo, al momento di lasciare l’incarico di Presidente dell’ANM, ha affermato che negli ultimi dodici mesi “un capitolo drammatico è stata l’interlocuzione con la politica, per la loro totale inaffidabilità: sono arrivati a stracciare un accordo scritto senza rendersi conto che così stracciavano la loro credibilità. Discutere con interlocutori inaffidabili è difficile. Non sanno quello che fanno”. Di questa inaffidabilità, ed anche di una crassa ignoranza e di una protervia che sfiora il ridicolo, possiamo leggere nell’ultimo libro del magistrato, riflessione puntuale su un sistema...CONTINUA...

Travaglio Marco, Gomez Peter

E continuavano a chiamarlo impunità

Il libro, pubblicato nel 2007 quale sintesi e aggiornamento dei precedenti “Bravi ragazzi” e “Lo chiamavano Impunità”, ripercorre passo passo le complesse vicende dei casi Sme-Ariosto, Mondadori, Imi-Sir ed altri, diversamente conosciuti come processi “toghe sporche”. Vicende processuali che, come sanno coloro ancora in grado di distinguere l’informazione dalla propaganda, si intersecano con prescrizioni spacciate per assoluzioni e leggi ad personam emanate con una solerzia ed una tale mancanza di opposizione che a buon grado si potrebbero definire “ad castam”. Leggi che – per tanti inutile ribadirlo...CONTINUA...

Tinti Bruno

La questione immorale

Un anno dopo il successo di “Toghe rotte” si replica. Questa volta però Bruno Tinti, ormai ex magistrato e fresco collaboratore del quotidiano “Il fatto”, possiamo definirlo autore a tutti gli effetti, mentre nel precedente saggio-pamphlet appariva soprattutto come curatore di un’opera corale dove alcuni giudici e procuratori si raccontavano (anonimi) alle prese con lo sfascio della macchina giudiziaria. “La questione immorale” segue a ruota, e il nostro Tinti, come volendo passare “dalla protesta alla proposta”, continua a proporci un tema che pare essere ancora oggetto misterioso presso tutti...CONTINUA...

Tinti Bruno

Toghe rotte

La presentazione più efficace di “Toghe rotte” è proprio la breve prefazione di Marco Travaglio: dieci pagine che fotografano perfettamente l’intento di Bruno Tinti e dei suoi anonimi colleghi; ed anche la descrizione devastante di come sia mal messa la giustizia italiana. Conviene riportarne un brano: “Il quadro che ne esce è realistico fino alla brutalità, dunque diametralmente opposto alla vulgata corrente. Il quadro di un paese dominato da almeno quattro diverse culture immunitarie stratificate e incrociate: quella molliccia e mafiosetta del familismo amorale; quella giustificazionista dei...CONTINUA...