Categoria: Letteratura

Klinger William

Germania e Fiume. La questione fiumana nella diplomazia tedesca (1921-1924)

La scelta di William Klinger di votarsi alla ricerca storica, dedicandosi soprattutto a tematiche controverse in merito ai Balcani e all’ex Yugoslavia comunista, non deve essere stata presa a cuor leggero e sicuramente con piena consapevolezza delle ostilità cui sarebbe andato incontro. Basti pensare cosa scrivevano di lui negazionisti delle foibe come Claudia Cernogoi, e, appena pochi giorni dopo la sua morte, fogli come Nuova Alabarda, intenti a infamarlo sia dal lato umano sia come studioso. Un esempio su tutti: se i negazionisti hanno sempre raccontato di una netta contrapposizione tra fascisti...CONTINUA...

Costantini Costanzo

Roma città satanica

Il titolo “satanico” non deve far pensare che il libro postumo di Costanzo Costantini sia tutto incentrato su Satana e satanismo, oppure, come leggiamo da qualche anticipazione, che Roma sia rappresentata semplicemente come “la nuova Babilonia”. “Roma città satanica” è piuttosto una sorta di zibaldone di pensieri, di storie, di idiosincrasie, che forse Costanzo Costantini avrebbe ulteriormente revisionato prima della sua pubblicazione. Forse anche materiale scritto diversi anni fa e fino ad ora inedito. Qualche indizio l’abbiamo trovato ad esempio leggendo della vicenda del delitto Casati Stampa...CONTINUA...

da Villanova Arnaldo

Trattato sui vini. Liber de vinis

“Poiché è giunto il tempo in cui si è soliti utilizzare i vini come medicamenti, ecco le consuete preparazioni di quelli che conservo a mente: qui li descrivo con le rispettive proprietà e virtù” (pag. 27). Così inizia il “Liber de vinis” di Arnaldo da Villanova, tradotto da Manlio Della Serra per le nascenti edizioni Armillaria: un progetto editoriale che intende occuparsi di “testi antichi difficilmente reperibili in italiano o fruibili in lingua originale”. Del tutto particolare poi l’idea occuparsi di artigianato editoriale con la produzione di “PseudoBook” , ovvero libri pregiati realizzati...CONTINUA...

Giordano Antonio, Chiarello Paolo

Monnezza di Stato. Le terre dei fuochi nell’Italia dei veleni

Un tempo si chiamava Campania Felix, mentre adesso è più nota col nome di Terra dei fuochi. Il motivo? Lo ricorda uno degli autori di “Monnezza di Stato”:  “Fuochi appiccati quotidianamente da manine criminali agli scarti di lavorazioni industriali clandestine che sprigionano diossina […] Ora rispetto a questa situazione, che è tragica, lo Stato cosa fa? Arrivano solo tanti timidi segnali di attenzione ma pochissimi fatti concreti” (pag. 20 - 23). “Fuochi” ma soprattutto inenarrabili porcherie che il giornalista Paolo Chiariello e lo scienziato Antonio Giordano hanno raccontato, secondo le loro...CONTINUA...

Cardini Franco

Breve storia di Firenze

Nella quarta di copertina di alcune “Brevi storie” della Pacini editore è presente un testo che evidenzia “lo scopo di cogliere in pochi, forti tratti lo spirito della città, di rivisitare il passato alla luce del presente per comprenderne i caratteri originali”. Non sappiamo ancora se questi intenti siano stati raggiunti per la “Storia di Massa” oppure per quella di Pienza od ancora per quella Santa Croce sull’Arno. Possiamo però affermare che Franco Cardini, con la sua “Breve storia di Firenze”, qualche obiettivo l’ha raggiunto: pur nell’economia di appena centocinquanta pagine il celebre storico...CONTINUA...

Mabanckou Alain

Pezzi di vetro

Al termine del suo libro, Pezzi di vetro, e quindi Alain Mabanckou, "ringraziano tutti gli scrittori, registi e personaggi illustri che hanno prestato le loro parole e frasi per comporre questo libro straordinario". E di nomi di scrittori, registri e personaggi illustri ce ne sono almeno per un paio di pagine. Un nome accanto all'altro, in perfetto ordine alfabetico: da Roland Barthes a Mongo Beti, da Dino Buzzati a Pierre Cornaille, da Fëdor Dostoevskij ad Alfred Hitchcock, da Lenin a Ernesto Sabato, da Martin Page a Boris Vian. Ringraziamenti dovuti, sia chiaro. Il romanzo di Alain Mabanckou...CONTINUA...

Predosin Davide, Sperduti Carlo

Lo Sturangoscia

Alessandro Sesto, nella prefazione al libro, ci racconta come davvero Davide Predosin, l’inventore di “Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto”, e Carlo Sperduti, l’autore di “Un tebbirile intanchesimo e altri rattonchi”, si siano scambiati delle lettere - immaginiamo delle mail - e poi da questo carteggio sia scaturito con estrema naturalezza “Lo Sturangoscia”. Una bella idea questa di suscitare una sorta di rivalità tra due scrittori che hanno già dato dimostrazione di maneggiare con disinvoltura storie anarchiche e surreali; e che così, senza accordi preventivi su trama e struttura, hanno...CONTINUA...

Berdini Paolo

Le città fallite. I grandi comuni italiani e la crisi del welfare urbano

Così l’enciclopedia Treccani definisce l’urbanistica: “L’insieme delle misure tecniche, amministrative, economiche finalizzate al controllo e all’organizzazione dell’habitat urbano”. Praticamente una disciplina che si occupa (o dovrebbe occuparsi) degli aspetti gestionali, di tutela, programmativi e normativi dell'assetto territoriale, delle infrastrutture e dell’edilizia. Il condizionale però a questo punto è d’obbligo, e difatti il libro di Paolo Berdini, che si avvale dell’illuminante prefazione di Paolo Maddalena, altro non è che il racconto puntuale di decenni di mostruosità giuridiche, soprattutto...CONTINUA...

Labbate Orazio

Lo Scuru

Di recente ho letto un testo di Sartre che si intitola "La responsabilità dello scrittore" (Archinto, 2012). A pagina 23 Sartre scrive: "…il lettore non formula sul libro o sull'oggetto artistico un giudizio di fatto, come si dice, ma un giudizio di valore". Questo significa che ogni giudizio formulato su un libro è e rimane un'opinione legata al gusto e alle preferenze di chi legge. Non posso dire, o scrivere, che "Lo Scuro" sia un brutto libro. Posso dire, o scrivere, che "Lo Scuro" non mi è piaciuto...CONTINUA...

Gradowski Salmen

Sonderkommando. Diario da un crematorio di Auschwitz, 1944

I sonderkommandos erano i gruppi speciali di deportati adibiti ad un compito infamante: collaborare con i nazisti quale manovalanza di  sterminio ebraico. In pratica questi detenuti avevano il compito di condurre i loro compagni alla morte, e poi venivano costretti a rimuovere i corpi dalle camere a gas e a procedere alla cremazione. Gruppi speciali che erano destinati comunque ad una periodica eliminazione, sempre per non lasciare testimonianza di quanto accadeva: coloro che appartenevano ad un sonderkommando oltre a portarsi sulle spalle la piena consapevolezza di  partecipare allo sterminio...CONTINUA...