Categoria: Auschwitz

Bruck Edith

Il pane perduto

Diversi anni fa ho letto il primo libro di Edith Bruck, si intitola "Chi ti ama così" ed è stato pubblicato nel 1959. Oggi mi ritrovo in quelle stesse atmosfere, dentro a quello stesso racconto personale e doloroso attraverso la lettura de "Il pane perduto", la pubblicazione più recente della scrittrice ungherese che scelse l'italiano come sua lingua letteraria. Il salto dal 1959 al 2021 vale ben 62 anni. La Bruck, oggi, è una scrittrice affermata...CONTINUA...

Della Rovere Alberto

Un uomo normale, di buona memoria – Introduzione a Primo Levi

Alberto della Rovere sigla questo intrigante libretto, Un uomo normale, di buona memoria, imperniato sulla figura di Primo Levi, in occasione del centenario della nascita. Si tratta, al contempo, del primo volume di una neonata collana di Saecula, editore con uno sguardo privilegiato per la Storia e i suoi documenti: “Le opere e i giorni”. L’intenzione è quella di ripercorrere l’opera omnia di scrittori di varie epoche, su base cronologica e per i temi che li hanno caratterizzati. Il testo ha una scrittura semplice – in questo caso il nitore della...CONTINUA...

Spizzichino Giulia

La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al Processo Priebke

Quando ho visitato il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, qualche anno fa, c'era un sole splendente. Sembrava tutto nella norma, prima di entrare. Poi, una volta arrivata all'interno degli spazi che ricordano e accolgono i resti delle vittime di quell'eccidio efferato, dopo aver camminato lungo le gallerie delle Fosse, dopo essere rimasta in raccoglimento di fronte all'incavo nel quale sono state trucidati e nascosti i corpi di 335 persone,...CONTINUA...

Zuccalà Emanuela

Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre, una delle ultime testimoni della Shoah

Liliana Segre è una Senatrice della Repubblica Italiana. Lo è diventata il 19 gennaio del 2018 grazie al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ne ha riconosciuti gli "altissimi meriti nel campo sociale". Questo libro, pubblicato nel 2005, quindi molto prima che la Segre divenisse Senatrice...CONTINUA...

Vogelmann Daniel

Piccola autobiografia di mio padre

Sugli scaffali, in casa mia, c'è un libro a cui sono particolarmente affezionata. Si tratta de "La notte" di Elie Wiesel, il primo pubblicato all'interno della collana «Schulim Vogelmann» de La Giuntina, casa editrice fondata nel 1980 a Firenze da Daniel Vogelmann. Daniel ha voluto dedicare la prima sezione della produzione libraria di cultura ebraica de La Giuntina proprio a suo padre Schulim. Evidentemente il legame tra padre e figlio è stato profondo, speciale ma anche incompiuto poiché sono...CONTINUA...

Piazza Bruno

Perché gli altri dimenticano

Bruno Piazza è morto il 31 ottobre del 1946 per un attacco cardiaco. Aveva 57 anni. Poco tempo prima, in sole tre settimane, era riuscito a scrivere "Perché gli altri dimenticano", la testimonianza della personale e dolorosa esperienza di prigioniero nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Un memoriale lucido e puntualissimo che Piazza ha scritto a brevissima distanza di tempo dagli eventi. Questo libro è di sicuro una delle opere più attente, documentate e accurate sulle condizioni di vita dei prigionieri di Auschwitz scritte da un italiano. Bruno Piazza ebbe la fortuna di sopravvivere...CONTINUA...

Koopman Jo

La notte di Auschwitz

Diario inedito di un ebreo olandese “La notte di Auschwitz” è un breve testo apparso a dispense tra l’agosto 1945 e il marzo 1946 nel mensile clandestino della Resistenza neerdandese Het Baken (Il Faro). In seguito non fu più ripubblicato, solo nel 1975 apparve una traduzione in inglese e poi il testo finì nell’oscurità. Ora, dopo che tanti altri scritti di vario genere sulla Shoah sono apparsi, le Edizioni Dehoniane lo ripropongono...CONTINUA...

Foenkinos David

Charlotte

La Charlotte del titolo è Charlotte Salomon, pittrice ebrea tedesca deportata nel campo di concentramento di Auschwitz dove venne uccisa nel 1943, a soli 26 anni e incinta, in una camera a gas. Perché, ovviamente, ai nazisti nulla importava di chi fosse Charlotte, di cosa avesse vissuto e sofferto, di quanto avesse amato dipingere e di quali sogni si portasse dentro. Ai nazisti bastava sapere che Charlotte era un'ebrea per decretarne la soppressione. Di Charlotte Salomon ci resta una memoria fatta di moltissimi dipinti...CONTINUA...

Axelsson Majgull

Io non mi chiamo Miriam

In un'intervista la scrittrice svedese Majgull Axelsson spiega: "quello che è successo nei campi di concentramento è stato -a ragione- un'area proibita per i romanzieri. Non avrei scritto questo libro quindici o vent'anni fa. Ma oggi molti dei sopravvissuti sono già morti e credo sia giunto il momento, per noi romanzieri, di iniziare a raccontare le loro storie. Perché è una parte della storia d'Europa che non potremo mai permetterci di dimenticare"...CONTINUA...

Presser Jacob

La notte dei Girondini

"Lo spazio tra carnefici e vittime è una zona grigia, non è un deserto", spiega Levi. E quella zona grigia, tutt'altro che desertica, è spesso popolata da individui che hanno avuto ruoli quanto meno equivoci e, visti al di fuori di un certo contesto, senz'altro esecrabili. Ed è esattamente nella zona grigia di cui dice Levi che si muove il protagonista de "La notte dei Girondini", l'olandese Jacques Suasso Henriques, insegnante di storia presso l'unico Liceo Ebraico che i tedeschi permettono che esista ad Amsterdam. Suasso è un ebreo di origini portoghesi, un dettaglio che, nel 1943...CONTINUA...