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lager
Questo romanzo mi è stato presentato come “il libro più letto nella Repubblica di Moldavia negli ultimi cinquant’anni” e allo stesso tempo come “un classico della letteratura romena”. Conoscere quali sono le opere letterarie alla base di una cultura popolare è sempre interessante e permette d’imparare molto sulla sua storia passata e presente ed ecco perché ho accettato di leggerlo senza praticamente sapere nulla della trama.
La storia comincia dal punto di vista di un bambino: racconta della sua vita in un orfanotrofio siberiano in un periodo compreso tra gli anni ’40 e ‘50. Lui e qualche altra...CONTINUA...
Il triangolo rosso, nei campi di concentramento nazisti, identificava i prigionieri politici, politischer Vorbeugungshäftling, ovvero massoni, sacerdoti e tutti coloro che si potevano ipotizzare oppositori del regime. Un contrassegno attribuito anche a Mario, protagonista del romanzo di Francesco Cardarelli, nonostante presto si capisca che l’unica colpa del giovane soldato italiano di leva era stata quella di non essere rientrato per tempo in caserma, fuggito per qualche ora dalla fidanzata Velia. Poi la galera, l’8 settembre e il ritrovarsi alla mercé dei nazisti vollero dire il trasferimento...CONTINUA...
"Chi ti ama così" è l'opera prima della Bruck: "Ho cominciato a scrivere questo racconto autobiografico alla fine del 1945 in Ungheria, nella mia lingua. Ma durante la fuga in Cecoslovacchia persi il mio quaderno marrone che conteneva anche poesie scritte nell'infanzia e dedicate a mia madre. Ho cercato poi di riscriverlo più volte nei vari paesi dove sono stata. Solo a Roma, tra il 1958 e il 1959, sono riuscita a scriverlo fino in fondo in una lingua non mia".
Edith Bruck è una sopravvissuta alla Shoah. E' nata in un piccolo villaggio ungherese che si trova tra l'Ucraina e la Slovacchia...CONTINUA...
Non sono in grado di affermare se l’ultima fatica letteraria di Karol Wojtyla “Memoria e Identità. Conversazioni a cavallo dei millenni” si possa in qualche modo considerare una sorta di testamento spirituale, espressione vaga che sa tanto di luogo comune.
Rimane il fatto, incontestabile, che il libro, al di là dell’evento editoriale proprio dello scritto di un Pontefice, vuoi per i grandi temi della Storia, filosofici, politici, vuoi per gli inevitabili spunti di riflessione, farà discutere ancora a lungo.
La forma letteraria scelta dai curatori è quella della conversazione, forse al fine di...CONTINUA...
Molti anni dopo “Se questo è un uomo” – uscito per la prima volta nel 1947 – Levi riaffronta il tema del lager con un saggio, non un libro di memorie, ma un’analisi spietatamente lucida e precisa dell’universo concentrazionario.
Più si prosegue nella lettura e più si scende nelle tenebre e nel dolore, che vengono sezionati pur essendo ormai decantati dallo scorrere del tempo, che non ha tolto chiarezza all’Autore.
La grande consapevolezza acquisita tanti anni dopo l’esperienza della deportazione ad Auschwitz è che i veri testimoni del lager non sono i sopravvissuti...CONTINUA...
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