Categoria: letteratura sarda

Mazza Angelo

Tascabile indimenticabile

C’è un nuovo autore nella scuderia del Maestrale, si chiama Angelo Mazza. Proverò a parlare del suo libro con il piglio del critico che non si lascia travolgere dai personalismi ma sarà piuttosto difficile, intanto perché non esiste esegeta veramente obiettivo e tutti non fanno che parlare in termini vagamente esangui sempre e solo dei propri capricci sensoriali; in secondo luogo perché ho conosciuto buona parte dei personaggi del suo romanzo e al protagonista di questa storia ho voluto e voglio ancora bene. Ci provo. CONTINUA...

Niffoi Salvatore

La vedova scalza

Con "La vedova scalza" Salvatore Niffoi ha vinto il Premio Campiello nel 2006. È un romanzo senza mezze misure: o lo si legge avidamente o lo si abbandona in fretta. Ostico il sardo che ricorre di frequente ed ostica la Barbagia dei primi del Novecento che racconta Niffoi. Può non piacere affatto questa "Vedova scalza": lo rilevo dalle opinioni negative di chi, sul web, ammette di aver...CONTINUA...

Marongiu Alessandro

Scrittori sardi del terzo millennio. Saggi, recensioni e articoli 2007-2017

Nel 2017 la Sardegna ha dato alle stampe due libri che è bene vedere di procurarsi prima che, come spesso accade, la prepotente macchina editoriale possa sommergerci di nuovi tomi da acquistare, sfogliare, cestinare o sbolognare a qualche sfortunato. E precisamente parlo di due testi di critica (che brutta parola!) o, se vogliamo, di analisi della letteratura sarda. Eh già, quella fortunata letteratura sarda che in questi ultimi anni può vantare una certa notorietà. Il primo libro lo trovate CONTINUA...

Niffoi Salvatore

Il venditore di metafore

I racconti esistono più o meno da quando esiste memoria umana: ci sono storie narrate da immagini millenarie graffiate sulle rupi e storie che hanno avuto la fortuna di diventare miti o religioni. Raccontare storie è necessario per chi racconta, per chi viene raccontato e per chi si fa raccontare. Le narrazioni ci fanno immaginare e vivere, sognare e sperare, ricordare, pensare e cambiare. Siamo creature parlanti prima, scriventi poi ed è per questo che molte delle storie più belle arrivano dalla tradizione orale, quella che ha attraversato il tempo grazie a parole affidate alle orecchie e alla...CONTINUA...

Cadoni Alessandro

Il fantasma e il seduttore. Ritratto di Salvatore Mannuzzu

“Alla politica spetta allargare le proprie orbite, raccogliere obiezioni soggettive e impolitiche; e alla letteratura invece tocca essere sleale e irriducibile sino in fondo: insistere definitivamente nel dire di no” p.187. Esce quest’anno, 2017, la prima monografia integralmente dedicata al più importante scrittore sardo vivente, Salvatore Mannuzzu. L’autore di questo studio è Alessandro Cadoni, letterato...CONTINUA...

Fortini Laura, Pittalis Paola

Isolitudine. Scrittrici e scrittori della Sardegna

“Figura di confine, lo straniero mette in contatto realtà diverse: il luogo in cui arriva con l’oltre da cui proviene, il microcosmo isolano o di una parte dell’isola, spesso assunta a metafora della Sardegna, con realtà situate in uno spazio vicino o in un oltremare lontano. Nei testi luogo-Sardegna, straniero e identità si declinano al plurale, nel variare continuo di un rapporto che può essere di scontro, rifiuto e conflitto, di confronto e crescita” (pag. 55) Il termine che dà titolo a questo saggio, Isolitudine, è stato coniato da CONTINUA...

Costa Sergio

All’ombra del castello di Sassari

All’ombra del Castello di Sassari è, prima che un romanzo, il gioco letterario di un docente di Diritto in pensione. Il titolo è affascinante poiché fa riferimento al monumento perduto della città, ossia il castello aragonese demolito nel 1877, eponimo di una piazza che oggi ospita due grattacieli “nani” e una caserma militare. Sergio Costa, discendente di Enrico, lo storico e scrittore più importante della città, come il suo celebre antenato sceglie la via del romanzo storico ambientando una storia ricca di intrighi in una Sassari...CONTINUA...

Brentani Alfonso

Per oggi non mi tolgo la vita

“Penso a ciò che la vita ci chiede e ci dà, e mi vengono in mente gli obiettivi. L’amore, l’amicizia, l’ambizione, la riproduzione, la vita sociale e professionale, i sorrisi e le uscite notturne e diurne, gli interessi e l’arte, le passioni, le emozioni, i titoli e i profitti, gli affetti e gli abbracci e i dolori; e io di tutto ciò non voglio più nulla, voglio l’assoluta libertà di rifiutare tutto e di non combattere per ottenere tutto ciò, voglio l’onore delle armi per obiezione di coscienza alla vita. Voglio il diritto al patetismo: alla sconfitta e alla rinuncia, alla debolezza e al crollo”...CONTINUA...

Delogu Ignazio

Arde il mare

La Costa Smeralda d’estate è il luogo della Dolce vita catodica. Personaggi abbietti e spregiudicati la popolano ogni notte. Festini, sesso, cocaina e simili birbanterie però non sempre vengono sbandierate. Un mondo prevalentemente notturno e festaiolo, Lele Mora ne è l’emblema: vederlo in bandana, massaggiato da maschioni presi da Mediaset, o che esibisce la svastica del suo telefonino...CONTINUA...

Delogu Ignazio

Una città una strada e altri racconti

“Giornalista, scrittore, poeta, critico d’arte, storico, linguista, appassionato di cinema, Ignazio è quello che un tempo si sarebbe detto un poligrafo. Nel senso migliore del termine ovviamente, cioè di una passione culturale inquieta e talvolta indipendente che superava volutamente angusti steccati disciplinari tipici del mondo accademico: si tratta di una caratteristica ricorrente in quella generazione maturata nell’immediato dopoguerra e nel segno di un accentuato impegno politico e civile” ma “I racconti delle sue esperienze e delle sue conoscenze, da Neruda ad Alberti, da Allende a Che...CONTINUA...