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Mancini Henry

Touch of Evil

Molti di voi si ricorderanno del piano sequenza iniziale dell'Infernale Quinlan ("Touch of evil"), del suo cupo bianco e nero affidato alle cure di Russell Metty: elementi di un film diventato negli anni oggetto di studio e di infinita ammirazione per i più attenti cinefili ed amanti del noir classico. L'inquietante vicenda del capitano Henry (Hank) Quinlan, il poliziotto diventato assassino dopo un passato irreprensibile, intento ad esercitare su una cittadina di frontiera tra il Messico ed Arizona la sua personalità di essere diabolico e geniale, uso fabbricare prove per incastrare i colpevoli...CONTINUA...

Nissin Gabriele

Storie di uomini giusti nel Gulag

L'interrogativo a cui Gabriele Nissim, il curatore di questo saggio corale, ha voluto rispondere attraversa da sempre la letteratura che si è occupata della tragica esperienza dei totalitarismi contemporanei: cosa resta della dignità umana quando la vita vuol dire gulag e campi di sterminio? Non è detto che la risposta sia del tutto convincente, viste le interpretazioni che ancora dividono gli storici in merito a molti dei personaggi citati in "Storie di uomini giusti nel Gulag". La categoria dei "giusti" è forse una costruzione artificiosa, non fosse altro che coloro che sono stati carnefici...CONTINUA...

Belardi Walter

Breve storia della lingua e della letteratura ladina

Le culture appartenenti a una minoranza rimangono generalmente poco note ai più e spesso vengono guardate con sufficienza, se non ignorate del tutto. Di fatto risultano pur sempre espressione, per quanto talvolta semplice o recente, di un’originalità, di una diversità spesso orgogliosa di sé stessa e decisa a mantenere viva la propria identità di gruppo. Sparsi in differenti vallate alpine, un tempo isolate e caratterizzate da una dura vita di lavoro seppur in un mirabile scenario naturale...CONTINUA...

Mozzi Giulio

Questo è il giardino

Sono stato un pezzo, del tempo, a cercare qualcosa di questo scrittore, un paio d’anni fa e poco più. Poi è capitato - tipo settembre 2004, forse prima, comunque un giorno di sole, temperatura piacevole, Firenze splendida di smog - naturalmente per caso, che in una libreria in cui ero passato per salutare una mia amica che ci lavorava, che su una pila di libri ancora da mettere a posto veda Questo è il giardino. Lo prendo in mano, è pure a sconto (uno dei milioni di periodi promozionali), è un’edizione Mondadori pre-euro, e quindi costa davvero poco, lo compro. Avevo...CONTINUA...

Telese Luca

Cuori Neri. Dal rogo di Primavalle alla morte di Ramelli, 21 delitti dimenticati degli anni di piombo

Io non so dimenticare / la mia rabbia e la vergogna / nel vedere un ragazzino / che era già messo alla gogna / per aver voluto dire / "Io non posso dimenticare / un passato dignitoso / per il quale provo onore" / E veniva trascinato / per i corridoi di scuola / col cartello appeso al collo / con su scritta una parola / che per noi voleva dire / uno con un ideale / ma per tutto quanto il mondo / era il simbolo del male / E noi siamo ancora qui / per ricordare / e noi siamo ancora qui per chi vuol dimenticare / Io non posso più scordarmi / del suo corpo sul selciato / e del fiore che...CONTINUA...

Travaglio Marco

La scomparsa dei fatti

"I fatti separati dalle opinioni. Era il motto del mitico Panorama di Lamberto Sechi, inventore di grandi giornali e grandi giornalisti. Poi, col tempo, quel motto è caduto in prescrizione, soppiantato da un altro decisamente più pratico: "Niente fatti, solo opinioni". I primi non devono disturbare le seconde. Senza fatti, si può sostenere tutto e il contrario di tutto. Con i fatti, no" (pag. 1). "Oggi sono spesso le opinioni a trasformarsi in fatti". Già l'incipit dalla premessa al libro ci fa capire dove Travaglio andrà a parare: "La scomparsa dei fatti" è un'ampia parafrasi di queste prime...CONTINUA...

Henson Jim

Labyrinth

C’era una volta il cinema degli Ottanta. Periodo – si dice – artisticamente grigio, minato dalle disillusioni fine Settanta e dalla voglia di spensieratezza e disimpegno a tutti i costi. In Italia, all’inizio degli Ottanta, spopolavano il campione d’incassi Celentano (Il bisbetico domato, Innamorato pazzo, ambedue le commedie di Castellano e Pipolo), la commedia sexy all’italiana e quella paradossi, battutacce e nonsense (che ha forse il suo “picco creativo” con Vieni avanti cretino di Luciano Salce e...CONTINUA...

Carreras Josè

Hollywood Golden Classic

Due anni dopo “Sings Lloyd Webber” Josè Carreras ci ha riprovato. La compilation precedentemente recensita mi ha permesso sintetici cenni in merito alla vocalità del tenore catalano in versione pop, alla sua tecnica tutt’altro che strepitosa, al suo metallo di straordinaria qualità. Con “Hollywood Golden Classic” Carreras si cimenta in un campo ancora più a rischio per un artista con voce impostata: canzoni tratte da famosi film (perlopiù di produzione USA). Brani interpretati da autentiche star della musica pop, che sono entrati nel repertorio e nell’immaginario degli ascoltatori, magari senza...CONTINUA...