Categoria: Marco Travaglio

Travaglio Marco, Truzzi Silvia

Perché No

Di questi tempi sembra che i confini tra le professioni siano diventati davvero molto labili: comici che fanno i politici, politici che, oltre alla ben remunerata attività di maggiordomi, fanno - forse a loro insaputa - i comici, alcuni giuristi un po' comici e un po' uffici stampa dei partiti, giornalisti che spesso s'improvvisano giuristi; e così via. Poi ci sono le eccezioni, ovvero coloro che questo secondo (o primo) lavoro riescono a farlo comunque molto bene. Tra questi Marco Travaglio e, nel caso di "Perché No", Silvia Truzzi. Da anni il giornalista torinese...CONTINUA...

Lillo Marco

Il potere dei segreti

Spesso i giornalisti, almeno quelli tacciati di "giustizialismo", sono stati accusati di volersi sostituire alla magistratura. In realtà, proprio in occasione di una presentazione al pubblico del "Potere dei segreti", Marco Travaglio ha precisato che "La funzione del giornalista è diversa da quella dei giudici, ci sono comportamenti moralmente e politicamente gravi che non costituiscono reato, ma che devono essere raccontati nell’interesse pubblico". Dal momento che il libro di Marco Lillo contiene un florilegio di intercettazioni (forse) penalmente non rilevanti...CONTINUA...

Barbacetto Gianni, Gomez Peter, Travaglio Marco

Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo

“Vent’anni fa si spariva dalla vita politica per un avviso di garanzia. Oggi nemmeno una condanna in Cassazione viene considerata quanto basta (e avanza) per levarsi di torno […] Con il lupo che fa la vittima, e l’agnello già mangiato e digerito da un paese smemorato, ipnotizzato, incapace di ritrovare il bandolo della propria dignità”. Così Michele Serra il 28 agosto 2013 su "Repubblica". Tutto giusto, salvo quella frase iniziale. Pochi tra coloro che vent’anni fa hanno ricevuto un avviso di garanzia, nel pieno delle inchieste sulla corruzione e sui finanziamenti illegali ai partiti, e magari...CONTINUA...

Travaglio Marco

Slurp. Dizionario delle lingue italiane. Lecchini, cortigiani e penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinati

Marco Travaglio negli anni si è costruito una fama sinistra, soprattutto presso gran parte della classe politica e dei cosiddetti giornalisti: giustizialista, manettaro, il Lavrenty Beria de noantri (copyright Sergio Staino). Tutte cordialità che però spesso dimenticano una caratteristica professionale che invece Indro Montanelli riconobbe in tempi non sospetti: " Il giorno in cui gli chiesi se in quel suo archivio, in cui non consente a nessuno di ficcare il naso, ci fosse anche un fascicolo intitolato al mio nome, Marco cambiò discorso". C'era molta ironia in queste affermazioni del giornalista...CONTINUA...

Vecchi Davide

L’ intoccabile. Matteo Renzi. La vera storia

Così scriveva Marco Travaglio in un suo editoriale del novembre 2014: “Che nostalgia del Renzi che vinceva – nel partito, nel paese e nelle urne (europee)  – promettendo più democrazia, più pulizia, più trasparenza e più partecipazione per uscire insieme dalla crisi […] Otto mesi a Palazzo Chigi sono bastati a trasformarlo nel suo contrario: izneR oettaM, l’Ogm di se stesso, una via di mezzo fra un ducetto e una macchietta che ogni giorno si fa nuovi nemici e, se non li trova, se li inventa. Il tutto per cercare di frenare una crisi di consensi che comincia a notarsi pure nei sondaggi, conseguenza...CONTINUA...

Corrias Pino, Travaglio Marco, Pezzini Renato

L’Illusionista

Potrei scrivervi di federalismo, di devolution, dei celti, del popolo padano, ma leggendo “L’Illusionista”, ovvero la storia vera di Umberto Bossi – non so perché e spero il Principe De Curtis mi perdonerà-  il pensiero è andato  in direzione del tutto diversa: “Totò truffa ’62” quando Antonio Peluffo, in compagnia del fido Camillo, vende la Fontana di Trevi ad uno sprovveduto italoamericano. Soltanto che nel film Peluffo, peraltro napoletano e non di origine celtica, alla fine restituisce il maltolto ai truffati, mentre nella nostra realtà italo-padana niente di tutto questo: i quattrini sono...CONTINUA...

Travaglio Marco

Silenzio si ruba

Sul blog di Beppe Grillo, fino a pochi mesi fa, ogni lunedì appariva Marco Travaglio con la sua rubrica video “Passaparola”, nella quale il giornalista torinese, da par suo, faceva il punto sugli scandali, sui ladri e sul groviglio di troie, troioni e parassiti insediati nelle Istituzioni della Repubblica. Collaborazione poi terminata ufficialmente per i troppi impegni di Travaglio, anche se per alcuni malfidati questo abbandono è da mettersi in relazione alle intemperanze di Grillo che aveva litigato con Sonia Alfano e De Magistris e per di più aveva tacciato "Il Fatto" di essere un residuato...CONTINUA...

Travaglio Marco

BerlusMonti

“BerlusMonti” segue a ruota “Colti sul Fatto”  quale raccolta pressoché giornaliera dei corsivi di Travaglio apparsi sul Fatto tra il 2010 e il 2012: in sostanza la cronistoria dell’Italia recente, da quella  berlusconiana conclamata a quella apparentemente de-berlusconizzata. Perché “apparentemente” lo sappiamo in molti ma Travaglio con i suoi editoriali ce lo ha rammentato sempre molto bene e, come suo solito, senza fare sconti a nessuno. “BerlusMonti” questa volta non ha avuto necessità di una prefazione: in coerente continuità col precedente  vale sempre quanto scritto da Barbara Spinelli...CONTINUA...

Caselli Gian Carlo

Assalto alla Giustizia

C’è una persona, anche se forse non proprio l’unica, ad essersi meritata in questi anni gli epiteti prima di “fascista”, poi di “comunista” ed infine di “mafioso”: Gian Carlo Caselli, l’attuale procuratore capo presso la Corte d’Appello di Torino. “Assalto alla Giustizia” ci spiega, con grande chiarezza, perché un magistrato, onesto e coraggioso come lui, negli anni sia stato fatto oggetto di insulti in serie. Nessun vittimismo ma analisi oggettiva di come è stata intesa la Giustizia in Italia soprattutto a partire dal Fascismo fino ai giorni nostri, quelli dell’altro Ventennio: l’era berlusconiana...CONTINUA...

Travaglio Marco

Colti sul Fatto

Se non ricordo male in una delle sue ultime interviste Giorgio Bocca, ispido da par suo, ha avuto parole tutt’altro che benevole  nei confronti di Marco Travaglio: troppi editoriali non sarebbero stati indice di serietà. Non entro nel merito della maggiore o minore serietà di un giornalista prolifico e onnipresente sulle pagine di un quotidiano, non fosse altro che mi sfugge la logica della diatriba. Più interessante semmai è cogliere, anche grazie a libri come “Colti sul fatto”, il ruolo del tutto peculiare di Travaglio nel panorama giornalistico italiano. Fondatore, insieme a Padellaro, del “Fatto...CONTINUA...