Risultati della Ricerca: Lee Ang

Sang-soo Im

The Housemaid

Sempre presente nelle rassegne festivaliere degli ultimi anni, il cinema coreano sembra essersi specializzato in storie di vendetta, sovente truce ed efferata, generata da ingiustizie palesi perpetrate ai danni di chi è apparentemente destinato a non potersi difendere in alcun modo. Anche The Housemaid, di Im Sang-soo, presentato a Cannes e vincitore del Premio Speciale della Giuria al Courmayeur Noir in Festival, remake di uno dei film coreani più celebrati della storia, considerato dai critici un capolavoro della cinematografia orientale (l’omonimo The...CONTINUA...

Capuzzi Lucia, Scavo Nello

Adiós Fidel. Fede e dissenso nella Cuba dei Castro

Raccontare la realtà di una dittatura è sempre difficile. Lo è ancor di più se questa dittatura, da anni, è percorsa da sempre più evidenti espressioni di dissenso e se ancora il regime in questione, tanto delegittimato in patria, riesce invece ad entusiasmare chi vive nelle nostre democrazie occidentali. Significa che l’informazione deve fare i conti con una disinformazione di regime, peraltro molto bene accetta anche da coloro che dalle nostre parti, paradossalmente ma non troppo, si dicono preoccupati di una  involuzione della democrazia favorita da media compiacenti e da notizie taroccate....CONTINUA...

Lee Chang-dong

Poetry

Che senso ha oggi la poesia, in un mondo che ha progressivamente perso i significati reali delle parole e che non è più abituato a guardare veramente le persone, la natura e le cose? In questo tempo che va veloce e che fagocita fatti, parole ed emozioni con impressionante e noncurante rapidità c’è un regista coreano, Lee Chang-dong, che rivendica il diritto di interrogarsi ancora sul termine poesia, sul suo significato più profondo e recondito, sulla possibilità di guardare oltre la cosa in sé, di penetrarla per recuperare un orizzonte di senso certamente più prossimo...CONTINUA...

Coen Joel, Coen Ethan

Il Grinta

 Erano anni che gli appassionati li attendevano su questi sentieri mitici e polverosi, là dove finisce la frontiera e comincia il nuovo mondo, nel tempo in cui l’America puritana comincia a respirare lo spirito libertario e i cavalieri senza nome, vecchi e stanchi dopo le tante battaglie sostenute, si dileguano all’orizzonte lasciando che si disperda l’eco delle loro imprese avventurose. Al western mancavano i Coen, e ai Coen mancava il western. Ecco allora che arriva Il Grinta, rilettura molto fedele del romanzo True Grit, di Charles Portis...CONTINUA...

Carbone Rocco

Libera i miei nemici

Non conoscevo Rocco Carbone. Ho sentito il suo nome in un programma radiofonico. Ho scelto un libro a caso e penso che ciò che io possa fare da qui in poi è continuare a leggere quanto ha scritto. Rocco Carbone è morto in un incidente nel 2008. Aveva solo 46 anni. “Libera i miei nemici” è uscito nel 2005. Il protagonista del romanzo si chiama Lorenzo e, proprio come ha fatto Carbone per sei anni, insegna come volontario presso un carcere femminile. Lorenzo è un uomo introverso, metodico, ordinato e solitario. L’unico legame che ha, o che tenta di mantenere in vita, è quello con suo fratello...CONTINUA...

Tutu Desmond Mpilo

Non c’é futuro senza perdono

27 Aprile 1994: è una data storica per il Sudafrica, si svolgono infatti le prime elezioni libere dopo anni e anni di apartheid, ma il paese ha ancora molte, troppe ferite aperte, abissi di odio si sono creati tra due popoli che...CONTINUA...

Miyazaki Hayao

Ponyo sulla scogliera

Può una pesciolina rossa innescare una rivoluzione dell’ecosistema? Nei film di Miyazaki accade anche questo, senza che nessuno se ne abbia a sorprendere, né i personaggi della storia dell’ultimo lungometraggio del maestro dell’animazione orientale, né tanto meno gli spettatori amanti abituati ai suoi universi cangianti, caleidoscopici e metamorfici. Con Ponyo sulla scogliera Miyazaki ci regala il suo film dall’apparenza più infantile e lineare, nel quale il sempre frastornante quadro visivo è posto al servizio di un’amicizia quanto mai fanciullesca, tra un...CONTINUA...

Crowe Cameron

Quasi famosi

Quattro anni dopo la nomination all’Oscar ottenuta per la regia di Jerry Maguire, e un anno prima dell’uscita nelle sale del remake del film dello spagnolo Amenabar Apri gli occhi (nella versione hollywoodiana affidata a Crowe prese il titolo Vanilla Sky), lo sceneggiatore regista e produttore Cameron Crowe portò sul grande schermo una pellicola quasi autobiografica che racconta la storia di un ragazzo di 15 anni, nei primi anni Settanta, immerso nel mondo magico del rock, al seguito del tour di una band emergente della...CONTINUA...

Hartman Johnny

Waltz for Debby

Ci voleva il vecchio Callaghan Clint Eastwood, la cui competenza nel campo del jazz è nota e certificata, per dissotterrare dalle nebbie dell'anonimato Johnny Hartman: qualcuno di voi ricorderà "I Ponti di Madison Country", dove a fare da colonna sonora alle paturnie amorose dei due frollati, c'era proprio il nostro cantante di colore. Un omaggio postumo (Hartman era morto 12 anni prima l'uscita del film) che in parte ha compensato quella colpevole indifferenza dei media e delle case discografiche, tale da farne un artista apprezzato solo da un ristretto numero di cultori della musica black. ...CONTINUA...