Categoria: letteratura poliziesca

Ümit Ahmet

Perché Istanbul ricordi

“Purtroppo sa come funziona in Turchia, Commissario, i testimoni cambiarono le loro deposizioni, il pubblico ministero e i giudici si parlarono, diciamo così, e il tribunale assolse gli imputati” (pp.435). Ed ancora: “Avevamo due gruppi di sospettati. Il primo, a modo suo, voleva difendere la città e la sua eredità storica, il secondo, un’agenzia turistica che usando la stessa eredità, o addirittura saccheggiandola se necessario, voleva solo arricchirsi” (pp.513). Questi due brevi brani tratti dal romanzo di Ahmet Ümit, CONTINUA...

Bussi Michel

Ninfee nere

Come spesso accade si tende ad immaginare il romanzo poliziesco caratterizzato da un copione tendenzialmente ripetitivo e poco originale; mentre in realtà chi si cimenta nella letteratura di genere, o almeno quella che sembra essere tale, non poche volte sembra avere proprio l’ambizione di abbandonare gli schemi più noti della ricerca dell’omicida, del detective geniale, coraggioso e così via; e, malgrado i tanti pregiudizi ancora esistenti, fare letteratura nel vero senso della parola. Questo è il caso di CONTINUA...

Tanizaki Jun'ichirō

Racconti del crimine. Volume I

Spesso si dice che il racconto o romanzo giallo, espressione di una letteratura “di genere”, vive di sola trama; e soprattutto, annientando così ogni velleità artistica, che tutto è finalizzato alla risoluzione di un mistero. Probabile in molti casi sia vero, soprattutto se ci riferiamo al cosiddetto poliziesco che si ispira molto vagamente ai modelli dell’ottocento e del primo novecento; ma questi limiti non rappresentano certo una regola assoluta. Lo dimostrano i racconti giovanili di Tanizaki, in parte pubblicati dalla CONTINUA...

Constantine K.C.

Lo scambio imperfetto

“Per amor del cielo, in che cosa credete che consista la legge? È scambio, accordo, compromesso, negoziato. Nient’altro che questo: una trattativa”. Queste le parole che leggiamo in “Always a Body to Trade” (titolo originale) quando ormai è chiaro l’epilogo di una vicenda criminale dove in fondo ci sono pochi misteri, piuttosto fatti plausibili, prevedibili, almeno per coloro che hanno i piedi in terra. Parole significative perché fanno pensare che forse “l’imperfezione” dello scambio – probabilmente riferito a Balzic costretto a venire patti con la poco appariscente malavita di Rocksburg – rappresenta...CONTINUA...

Grugni Paolo

Pura razza bastarda

“Questo è il mio diario e quella che leggerete è la verità come io l’ho vissuta e appesa. Ci vogliate credere o no, le cose sono andate così” (pp.9). Il commissario Sergio Malfatti si presenta senza troppi preamboli e quindi il diario di questo particolarissimo servitore dello Stato – documentato dal 28 marzo 1965 al 31 dicembre 1967 - potrà subito apparirci non semplicemente come la cronaca serrata di vicende poliziesche, ma molto di più. Un commissario che è frutto della fantasia di Paolo...CONTINUA...

Tagliaferri Paolo

Io mi chiamo Miguel Enríquez

Quando ci capita di leggere una frase provocatoria tipo “il giallo italiano non esiste”, non vuol dire che si riferisca ad una inesistenza o ad una pochezza della letteratura italiana di genere; semmai al fatto che “esistono tanti gialli italiani, di diversi livelli letterari”. Massimo Carloni, proprio per questo motivo, qualche anno fa ha proposto ai lettori una sorta di rassegna “geografica” del giallo – noir; e riguardo gli scrittori romani e laziali -  o quanto meno riguardo coloro che hanno ambientato i loro racconti nell’area della capitale - ci  ha ricordato una certa loro vocazione al “giallo...CONTINUA...

Wilson Colin

La gabbia di vetro

La definizione di “libro di culto” è stata spesso attribuita ad opere davvero trascurabili – probabilmente un mero espediente pubblicitario – ma quando si parla di un libro di Colin Wilson il “culto” è quasi d’obbligo, soprattutto se inteso come riscoperta di un autore anticonformista ingiustamente oscurato. “La gabbia di vetro” – romanzo pubblicato nel 1966 con il titolo “The Glass Cage: An Unconventional Detective Story” – risponde in pieno a questi canoni (“unconventional”...CONTINUA...

Thomas Joe

Paradise City

Quello che ha scritto LatineLife sul romanzo di Joe Thomas - «Le indagini hard-boiled di Don Winslow e James Ellroy rivivono in un nuovo scenario: São Paulo, la più grande megalopoli sudamericana» - non è affatto campato in aria, non è soltanto uno slogan facile per attirare i lettori;  ma non possiamo nemmeno pensare a “Paradise City” semplicemente come un riuscito esercizio di stile, ad un noir incentrato in tutto e per tutto sugli aspetti più turpi e inquietanti dell’animo umano. Questo elemento non può certo mancare in un romanzo che voglia fregiarsi dell’appellativo di ”hard-boiled”, ma l’ambientazione...CONTINUA...

Wilson Colin

Un dubbio necessario

I brevi cenni biografici, presenti nel libro edito dalla Carbonio, ci dicono che Colin Wilson è stato “uno dei grandi irregolari della letteratura inglese contemporanea”. Affermazione sicuramente veritiera e che i lettori italiani potranno tradurre anche come “laterale” – non certo in senso negativo - preso atto che soltanto il dizionario Oxford Gremese cita lo scrittore inglese, nel silenzio, per quello che vale, delle più note enciclopedie della letteratura Garzanti, Bompiani, Zanichelli e Larousse. Merita però qualche riflessione in più un’altra affermazione riguardo Wilson e la sua opera “The...CONTINUA...

Baraldi Barbara

Osservatore oscuro

Sulla quarta di copertina dell’ultimo romanzo di Barbara Baraldi troviamo subito una nota sul significato del titolo: “L'osservatore oscuro è l'alter ego negativo che ci portiamo dentro, quello che ci dice che non ce la faremo, quello che alimenta le nostre paranoie, gli incubi peggiori”. O meglio dovremmo dire su “un” significato, perché il finale del racconto svela qualcosa che va ben oltre le comprensibili turbe mentali della protagonista. L’Osservatore oscuro in sostanza potrebbe rappresentare l’anello di congiunzione tra il serial killer presente in “Aurora nel buio” e il nuovo criminale che...CONTINUA...