Categoria: saggistica

Ronchey Silvia

Ipazia. La vera storia

Chi si aspettasse di leggere in "Ipazia. La vera storia" il romantico racconto di Ipazia e della sua tragica morte sbaglierebbe di grosso. Il libro della Ronchey è un saggio: analitico, documentale, storiografico, filologico. La nota bizantinista, infatti, attraverso questa opera, permette di recuperare, sfruttando le fonti antiche e i dati che è stata in grado di consultare e studiare, la verità su Ipazia e di restituirci una versione più cristallina e credibile del suo mito. Perché la figura di Ipazia, "matematica e astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica...CONTINUA...

Corrias Pino, Travaglio Marco, Pezzini Renato

L’Illusionista

Potrei scrivervi di federalismo, di devolution, dei celti, del popolo padano, ma leggendo “L’Illusionista”, ovvero la storia vera di Umberto Bossi – non so perché e spero il Principe De Curtis mi perdonerà-  il pensiero è andato  in direzione del tutto diversa: “Totò truffa ’62” quando Antonio Peluffo, in compagnia del fido Camillo, vende la Fontana di Trevi ad uno sprovveduto italoamericano. Soltanto che nel film Peluffo, peraltro napoletano e non di origine celtica, alla fine restituisce il maltolto ai truffati, mentre nella nostra realtà italo-padana niente di tutto questo: i quattrini sono...CONTINUA...

Sorcinelli Paolo

Avventure del corpo. Culture e pratiche dell’intimità quotidiana

Wikipedia ci informa un po’ sbrigativamente che la storia sociale è “lo studio di come le società si adattano e cambiano nel corso di periodi di tempo”. Definizione che abbraccia innumerevoli aspetti del vivere quotidiano ma che almeno, contrariamente a quanto accade nelle aule scolastiche, stabilisce che studiare la Storia non vuol dire soltanto ricordarsi di grandi battaglie e di avvenimenti planetari. In questo senso risulta quanto mai azzeccata la citazione dal grande medievista Jacques Le Goff, autore proprio di un libro in tema, secondo il quale il corpo è “una delle grandi lacune della storia...CONTINUA...

Fiorucci Alvaro

48 – small

Qualcuno di voi ricorda il cosiddetto “mostro di Firenze? Credo proprio di si, ed anche che non di “mostro” si trattava ma semmai di “mostri”. Ovviamente salvo credere ad una delle tante versioni alternative alla verità giudiziaria che, a distanza da tanti anni dagli omicidi, ancora fanno di Pacciani e compagni di merende i capri espiatori di non si sa quali complotti. Ma l’inchiesta sugli omicidi seriali, almeno secondo gli inquirenti, non doveva terminare con la cattura degli esecutori, rozzi, lontanissimi dal physique du rôle del serial killer, e quindi improbabili agli occhi di parte dell’opinione...CONTINUA...

Nissim Gabriele

Il tribunale del bene

Sottotitolo: "La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei giusti". Nei pressi di Gerusalemme c'è un luogo molto speciale che si chiama Yad Vashem, noto mausoleo commemorativo della Shoah. Lì si trova anche il Giardino dei Giusti nel quale, dal 1962 (anno della fondazione), si è deciso di piantare un albero di carrubo in ricordo di ogni giusto che ha rischiato la propria vita per aiutare gli ebrei. Il compito di scegliere le persone a cui attribuire tale riconoscimento è affidato...CONTINUA...

Caselli Gian Carlo

Le due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia

Se l’intento di Gian Carlo Caselli fosse stato soltanto quello di rispondere alla domanda del titolo “Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia” allora forse non c’era bisogno di scrivere un intero libro. Bastava ricordare l’adagio montanelliano “mafia non mangia mafia”. Il libro, edito nel 2009 e ideale premessa al più recente “Assalto alla giustizia”, rappresenta qualcosa di più, una sorta di biografia professionale: a partire dal 1974 (“la mia vita  - e quella della mia famiglia – cambia quel giorno di maggio del 1974”), anno nel quale Caselli divenne “il giudice istruttore delle...CONTINUA...

Bauman Zygmunt

Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi

"L'estrema fragilità dei legami umani, la sensazione di insicurezza che essa incute e gli opposti desideri - stringere i legami e mantenerli allentati - che tale sensazione genera è ciò che questo libro tenterà di rilevare, illustrare e interpretare". Fin dalla prefazione Bauman mette in luce quali siano le peculiarità più rilevanti del suo saggio sulla "fragilità dei legami affettivi", su quell'amore che, in un mondo "liquido", da lui messo in luce nel noto "Modus Vivendi. Inferno e utopia del mondo liquido", non può che liquefarsi a sua volta. La modernità e i suoi processi irrefrenabili...CONTINUA...

Sgorlon Carlo

Invito alla lettura di Elsa Morante

Nonostante il tempo trascorso dalla prima edizione (1972), "Invito alla lettura di Elsa Morante", dello scrittore e saggista friulano Carlo Sgorlon, rimane un interessante testo critico ed analitico dell'opera di Elsa Morante. Il saggio si compone di cinque sezioni ben distinte: I. La vita, II. Le opere, III. Temi e motivi, IV. La critica, V. Nota bibliografica. Attraverso queste pagine chiunque può avvicinarsi alla scrittura e all'arte di Elsa Morante, "uno dei pochi narratori della letteratura italiana dei nostri anni". Sgorlon tiene a sottolineare, fin dalle primissime pagine del saggio...CONTINUA...

Lazzeri Daniele , Grandi Augusto, Marcigliano Andrea

Il Grigiocrate. Mario Monti, nell’era dei mediocri

Ci sono due momenti pubblici della vita del supertecnico Mario Monti che meritano attenzione: una dichiarazione che risale al 2007 e l’altra al recente 6 giugno 2012. Così cinque anni fa intervistato da Dario Di Vico per il Corriere della Sera: “Il giorno dopo la mia nomina nella Commissione europea Marco Pannella, che peraltro ho in forte simpatia, organizzò una conferenza stampa per sostenere che con Monti avevano vinto i poteri forti. La presi a ridere e quando un giornalista mi chiese un commento dissi che di poteri forti non ne conoscevo. Tranne uno, l'Europa e oggi mi fa piacere aver contribuito...CONTINUA...

Cardinalini Luca, Licciardi Pietro

La strana morte del dr. Narducci. Il rebus dei due cadaveri e il «mostro» di Firenze

La vicenda del “mostro di Firenze”, proprio a causa di tutti i suoi misteri irrisolti, ha partorito una ricca letteratura fatta di complotti, versioni alternative alla verità giudiziaria, nelle quali appare spesso un serial killer solitario, colto e raffinatissimo. Insomma nulla a che vedere con i “compagni di merende”, personaggi violenti e perversi, oltre che profondamente grezzi. “La strana morte del dr. Narducci”, breve saggio di Cardinalini e Licciardi, in questo panorama editoriale fatto di improbabili scoop e interessate fantasie, ha un pregio innegabile: i due giornalisti hanno ricostruito...CONTINUA...