Categoria: case editrici

Giordano Paolo

La solitudine dei numeri primi

“Alice gli sfiorò il mento con una mano e con delicatezza gli fece ruotare la testa. Fu solo un’ombra quella che Mattia vide protendersi verso di sé. D’istinto chiuse gli occhi e poi sentì la bocca calda di Alice sopra la sua, le sue lacrime sulle guance, o forse non erano le sue, e infine le mani, così leggere, che gli tenevano ferma la testa e riafferravano i suoi pensieri imprigionandoli tutti lì, nello spazio che ora mancava tra di loro” (p.154). Uno dei momenti più intensi della narrazione, di vicinanza laddove la distanza l’aveva fatta sempre da padrona, è questa breve descrizione...CONTINUA...

Ugolini Pietro

Giustiniano

“Una volta, quando le case erano di sasso e sulle strade c’era la polvere, mio zio si chiamava Giustiniano”. Viene presentato così, attraverso le parole del nipote, il protagonista del romanzo, una figura positiva ed equilibrata, fedele ai suoi ideali fino alla morte. Giustiniano è ebreo, antifascista e liberale, è l’anziano farmacista di un piccolo borgo rurale, è conosciuto e stimato da tutti. Uomo...CONTINUA...

Mishima Yukio

La voce delle onde

“Il ragazzo sentì che esisteva un perfetto accordo fra lui e quell’opulenza della natura circostante. Trasse un profondo respiro e fu come se una parte di quell’invisibile che costituisce la natura avesse permeato l’intimità del suo essere. Sentiva il fragore delle onde che si frangevano sulla spiaggia ed era come se il battito del suo sangue giovane fosse sincronizzato col movimento delle grandi maree. Indubbiamente la natura stessa soddisfaceva le sue necessità, perché Shinji non sentiva particolarmente la mancanza di musica nella propria vita quotidiana”. (p...CONTINUA...

Ugolini Pietro

Giustiniano

“Una volta, quando le case erano di sasso e sulle strade c'era la polvere, mio zio si chiamava Giustiniano. Allora c'erano più boschi, nei fiumi e nei laghi c'erano più pesci, l'acqua dei fiumi e dei laghi potevi bere. Giustiniano si alzava ogni mattina di buon'ora. Quando si alzava i raggi del sole illuminavano il cielo che si colorava. L'alba riempiva il cielo di luce e illuminava la campagna. Giustiniano si lavava ogni mattina con l'acqua di un catino. Si arrotolava la camicia fino al gomito e poi si lavava. D'inverno, quando faceva freddo e nevicava l'acqua del catino si...CONTINUA...

Black Jack

Non c’è scampo (“You Can’t Win”)

Ieri sera stavo leggendo a voce alta, alla mia ragazza, un paio di capitoli di questo libro. Lei mi fa, Buffo. Sì. Certo, ma non si lega mai a nessuno? Ecco. Questo libro, romanzo, è buffo. Questo libro, romanzo, racconta la vita di un ladro ed oppiomane. E la racconta da un punto di vista privilegiato, visto che il protagonista delle vicende è anche l'autore. Di lui si sa poco o niente, nato nella seconda metà dell'800, morì negli anni '30 del '900. Forse suicida, è scritto sulla bandella del retro copertina. Forse. La cosa più divertente di questo libro è il modo in cui racconta...CONTINUA...

Pietrangeli Enrico

Ad Istanbul, tra pubbliche intimità

Istanbul. L’antica Costantinopoli. Bisanzio. Città dai vari nomi, un crocevia tra Oriente e Occidente, un luogo affascinante, dove splendore e decadenza s’intersecano tra il richiamo del muezzin e santa Sofia, mentre i principi azzurri sono rimasti senza fiabe e alla principessa si sostituisce una prostituta “cenerentola persiana”. Istanbul come punto di riferimento per una poesia di fatto itinerante, che spazia...CONTINUA...

Troisio Luciano

Tirtagangga e varie sorgenti

Cinque racconti ambientati in Estremo Oriente, cinque porte che si aprono su culture lontane, affascinanti e ricche di contrasti. Nella maggior parte dei casi è un’azione decisa – aprire un cancello, una porta, abbassare la serranda – a suggellare l’ingresso nella vicenda e a schiudere poi non solo un intreccio, ma reportage asiatici, descrizioni di luoghi incantevoli, fitti di vegetazione rigogliosa, profumi, sorgenti. “CONTINUA...

Rebustini Ivano

Specchi opposti. Lucio Battisti. Gli anni con Panella

In nessun luogo andai / Per niente ti pensai / E nulla ti mandai / Per mio ricordo / Sul bordo m’affacciai / d’abissi belli assai / Su un dolce tedio a sdraio amore ti ignorai / Invece costeggiai / I lungomai Sono questi i primi versi, accompagnati da note assai più melodiche di quelle che risuoneranno nei giradischi due anni più tardi con L’apparenza, che sorpresero gli amanti di Lucio Battisti nell’oramai lontano 1986. Eppure non già ( eh già…) da qui si dovrebbe partire per individuare il punto di rottura...CONTINUA...

Pansa Giampaolo

I gendarmi della memoria

Se qualcuno poteva pensare ad un Pansa intimidito o quanto meno indisposto ad essere ancora oggetto delle furibonde polemiche contro i "revisionisti" della Resistenza, si è sbagliato di grosso. Com'è successo col precedente "La Grande Bugia", che seguiva a ruota "Il Sangue dei vinti" e si occupava delle storie meno nobili della guerra civile e dell'accanimento di storici e militanti politici nel negarle, anche contro ogni evidenza, con "I gendarmi della memoria" il giornalista prosegue, anch'egli accanito e cattivissimo, a replicare ai suoi detrattori. Il libro da un lato ripercorre l'esperienza...CONTINUA...

Némirovsky Irene

Il Ballo

Feroce e non premeditata è la vendetta che la quattordicenne Antoinette prepara per la madre Rosine, con la quale il rapporto è di alta conflittualità se non di odio vero e proprio. “Era una ragazzina di quattordici anni, lunga e magra con il volto pallido di quell’età, tanto smunto da apparire agli occhi degli adulti come una macchia rotonda e chiara, priva di lineamenti, le palpebre socchiuse, cerchiate, la boccuccia serrata…Quattordici anni, i seni che premono sotto l’abito stretto da scolara, che feriscono e impacciano il corpo debole, infantile…i piedi grandi e quelle...CONTINUA...