Categoria: lankelot.eu

Hartman Johnny

Waltz for Debby

Ci voleva il vecchio Callaghan Clint Eastwood, la cui competenza nel campo del jazz è nota e certificata, per dissotterrare dalle nebbie dell'anonimato Johnny Hartman: qualcuno di voi ricorderà "I Ponti di Madison Country", dove a fare da colonna sonora alle paturnie amorose dei due frollati, c'era proprio il nostro cantante di colore. Un omaggio postumo (Hartman era morto 12 anni prima l'uscita del film) che in parte ha compensato quella colpevole indifferenza dei media e delle case discografiche, tale da farne un artista apprezzato solo da un ristretto numero di cultori della musica black. ...CONTINUA...

Travaglio Marco, Gomez Peter

Se li conosci li eviti

C'è una palese inesattezza nell'ultima opera di Travaglio - Gomez: il titolo. "Se li conosci li eviti" è una sorta di continuazione ideale di "Onorevoli wanted" e prologo a quello che potrebbe presto essere un "Onorevoli wanted 2. Il ritorno". O meglio ancora "Onorevoli wanted 2" e basta, visto che non se ne è andato proprio nessuno. Qui sta l'inesattezza. Conosciuti e non evitati perché, come sappiamo, grazie al "porcellum" l'attuale legge elettorale, proporzionale senza preferenze, regalataci dall'On. Calderoli, l'elettorato sostanzialmente non fa che approvare le nomine effettuate dalle...CONTINUA...

Christoff Boris

Russische Opernarien und Lieder

“Di voci così non se ne sentono più”. Questa una dei tanti lamenti da parte dei melomani più severi e con più primavere sulle spalle. In parte sono gli eccessi di chi tende a mitizzare il passato, ma all’ascolto di quel gran vocione “bizantino” di Christoff, non pare affatto siano affermazioni del tutto campate in aria. Un artista che per oltre trent’anni è stato protagonista indiscusso del palcoscenico e la cui ascesa nel firmamento lirico ha avuto inizio subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fu un suo omonimo, re Boris III ad assegnargli una borsa di studio per dedicarsi al canto...CONTINUA...

Corelli Franco

Songs and Arias

E' sempre complicato scrivere qualcosa di coerente e non ripetitivo quando si ha sottomano un Cd come "Song & Arias", con un protagonista d'eccezione come il grande tenore Franco Corelli: alle lodi per l'interprete, quasi sempre inevitabili, si aggiungono, anch'esse frequenti, le perplessità per l'operazione l'editoriale in quanto tale. In parte il concetto è lo stesso di quando qualche (sano) purista ha mostrato pollice verso al trio di Caracalla e relative propaggini canzonettistiche: un qualcosa che di operistico ormai non aveva nulla e dispensava soltanto cattivo gusto a buon mercato....CONTINUA...

Kraus Alfredo

Siboney

Alcuni anni fa, quando il trio dei tenorissimi Pavarotti-Domingo-Carreras furoreggiava (e scassava), solo pochi melomani d.o.c.g. rilevarono un'assenza pesante: quella del quarto tenore, molto più meritevole rispetto ad almeno due dei citati, già bolliti da tempo. Il quarto sarebbe stato Alfredo Kraus. Dico "sarebbe" perché certi spettacoli, dal carattere più circense che musicale, non erano proprio nelle corde del tenore spagnolo: in questo senso l'antitesi di Pavarotti e del pavarottismo, nel gestire la carriera artistica, la vita privata; un altro modo di intendere il divismo: riserbo, tanto...CONTINUA...

Domingo Placido

The Broadway I Love

Non è la prima volta che l'ho scritto e probabilmente non sarà l'ultima: Placido Domingo è uno dei pochi, tra i divi del palcoscenico lirico, che, grazie alla sua musicalità al cubo, e nonostante la sua impostazione vocale, è riuscito a mostrarsi degno della sua fama interpretando musiche che esulano dalla classica in quanto tale; canzoni, tanto per capirci. Stesso discorso riguarda i brani tratti da musical presenti su questo Cd. L'edizione di "The Broadway I Love" nelle mie mani (e orecchie) è una ristampa economica di un album inciso nel 1991 e, come spesso accade, il pedaggio di un modesto...CONTINUA...

Pavarotti Luciano

Ti adoro

"Cari amici, spero di essere ricordato, naturalmente, come cantante d'opera, ovvero rappresentante di una forma d'arte che ha trovato la sua massima espressione nel nostro Paese…sono cresciuto amando tutti i generi musicali e apprezzo molto il mondo pieno di magia della canzone, che dura pochi minuti." I contenuti della breve presentazione a firma di Luciano Pavarotti, contenuta nel booklet del Cd non rappresentano certo una novità: il grande tenore negli ultimi anni non ha mai perso occasione per dimostrare la propria vocazione "pop" nell'avvicinare quel pubblico destinato comunque a rimanere...CONTINUA...

Deep Purple

Concerto for Group and Orchestra

"Quando due mondi si incontrano" diceva, con una buona dose di enfasi, la locandina del concerto avvenuto il 24 settembre 1969 alla Royal Albert Hall di Londra: protagonisti dell'evento furono l'allora giovane band dei Deep Purple e la Royal Philarmonic Orchestra diretta da Sir Malcom Arnold. Una collaborazione pionieristica tra mondi apparentemente, ma solo apparentemente, molto lontani che peraltro non rimase isolata e che negli anni a venire fu motivo ed esempio per altre sperimentazioni musicali, sia da parte degli stessi Deep Purple che di altre band rock. Artefice dell'operazione fu Jon...CONTINUA...

Pansa Giampaolo

I gendarmi della memoria

Se qualcuno poteva pensare ad un Pansa intimidito o quanto meno indisposto ad essere ancora oggetto delle furibonde polemiche contro i "revisionisti" della Resistenza, si è sbagliato di grosso. Com'è successo col precedente "La Grande Bugia", che seguiva a ruota "Il Sangue dei vinti" e si occupava delle storie meno nobili della guerra civile e dell'accanimento di storici e militanti politici nel negarle, anche contro ogni evidenza, con "I gendarmi della memoria" il giornalista prosegue, anch'egli accanito e cattivissimo, a replicare ai suoi detrattori. Il libro da un lato ripercorre l'esperienza...CONTINUA...

Verdi Giuseppe, von Karajan Herbert

Il Trovatore (Salisburgo 1962)

Gli studi verdiani sul “Trovatore” sono innumerevoli, le interpretazioni dell’opera altrettante, sintetiche guide all’ascolto per neofiti non mancano: fiumi d’inchiostro sono stati spesi per quella che è stata considerata (anche) un’opera regressiva, più arretrata rispetto Rigoletto e Traviata, una sorta di precipitato dell’immaginario melodrammatico popolare e nel contempo un capolavoro, nonostante gli eccessi fra il sanguinolento ed il melò. L’impeto emozionale del Trovatore non ha fatto velo a discutibili ma non sempre banali disamine di tipo "psico-...CONTINUA...