Categoria: Fazi Editore

Renberg Tore

La mia Ingeborg

Ho letto un ottimo libro, di recente. Si intitola “La mia Ingeborg” ed è stato scritto da Tore Renberg, popolare autore norvegese di cui, credo, in Italia si sa ancora molto poco. Ho amato questo romanzo per la sua brevità ma, soprattutto, per la sua straordinaria ricchezza umana e psicologia. La scrittura è nitida e incisiva, si addensa e si consuma nel dramma di un uomo rabbioso e malato che si macchia di colpe irrimediabili e che, con una sorta di primitivo e brutale candore...CONTINUA...

Mitchison Naomi

Il Viaggio Di Halla

Spesso il termine “favola” tende a sminuire il vero valore di un libro, lo relega alla facile storia per bambini con concetti semplici e una morale chiara. Ci sono però esempi di libri scritti con uno stile “favolistico” ma che racchiudono molto di più, il più famoso è forse “Lo Hobbit”. Se lo paragoniamo al “Signore Degli Anelli”, avente lo stesso autore, lo stesso universo narrativo e molti personaggi in comune, lo stile è decisamente agli opposti. Non a caso ho nominato le opere di Tolkien, l’autrice de CONTINUA...

Fox Paula

Storia di una serva

Scrutando solo il titolo, "Storia di una serva" mi ha riportato istantaneamente alla mente il personaggio di Emerenc, la donna di servizio protagonista del meraviglioso romanzo "La porta" della scrittrice ungherese Magda Szabó. In realtà tra "Storia di una serva" e "La porta" non esistono somiglianze di alcun tipo. Il libro di Paula Fox, autrice newyorkese morta nel 2017 alla veneranda età di 94 anni, è una lunga e complessa opera narrativa, dai toni spesso amari e prostrati, narrata in prima persona dalla "serva" del titolo, Luisa. Sono...CONTINUA...

Sebastian Mihail

Da duemila anni

Ebreo, romeno e danubiano. Così si definisce l'io narrante del romanzo-diario "Da duemila anni". Identità triplice ma univoca che tra la fine degli anni venti e i primi anni trenta del novecento, in Romania, poteva apparire poco compatibile con le regole del regime fascista del maresciallo Ion Antonescu e delle sue Guardie di Ferro. "De două mii de ani", questo il titolo originale del libro di Mihail Sebastian, uscì per la prima...CONTINUA...

Giurickovic Dato Anna

La figlia femmina

Maria ha cinque anni. E' italiana ma abita a Rabat coi suoi genitori: Giorgio, un diplomatico che lavora presso l'ambasciata italiana, e Silvia, una donna che vive solo per la famiglia. Maria è sveglia, curiosa, attenta. Ama i suoi genitori e, soprattutto, adora il suo papà. E' bello, il suo papà. E' intelligente ed affascinante. Sa spiegare tutto e capisce ogni cosa: "È l'unica figlia di suo padre. Se un giorno lui la legasse e la stendesse su un altare accanto a legna da ardere, lei non si stupirebbe. Pensa che lui lo farebbe fissandola con gli occhi neri e severi, attraverso le ciglia ramate...CONTINUA...

Mantel Hilary

Al di là del nero

"… perché è bene ricordare che l'arte del narratore è ridurre, scarnificare, eliminare e sottacere perché quel poco che emerge possa assumere un peso rilevante". Sono parole tratte da "Ultimo parallelo" di Filippo Tuena. Parole che racchiudono l'essenza dell'arte narrativa e che la Mantel non solo non può conoscere ma che, evidentemente, non adotta per sé. Almeno non in "Al di là del nero", romanzo apparso nel 2005 e tradotto in italiano e pubblicato da Fazi nel 2016. Un'opera che, a mio avviso, poteva dire ciò che dice con meno della metà delle parole utilizzate...CONTINUA...

Pignatelli Anna Luisa

Ruggine

Una vecchia strega e il suo gatto. Gli elementi fondanti del romanzo della Pignatelli mantengono caratteristiche ancestrali. Un paesino della Toscana in cui le persone sono abituate, per genia o per vizio, a farsi i fatti altrui e a spettegolare per il puro gusto di riempirsi le giornate. Un borgo in cui non accade nulla e nel quale la presenza di Gina, la strega, e del suo gatto grigio, Ferro, inquietano fino a diventare intollerabili. Ma Gina è forte. Lo è sempre stata perché la vita con lei di certo non è stata sempre magnanima. Adesso è vecchia ed è sola con quei...CONTINUA...

Powell Dawn

Café Julien

Ci sono facce e persone che si riconoscono solo quando sono nel loro ambiente. Al di fuori del luogo in cui normalmente si vedono, sembrano diverse, lontane, estranee. Perché ci sono luoghi che sono intrinsecamente connessi con chi li frequenta e li abita. Questo sta a significare che, in generale, molte persone hanno senso solo se contestualizzate e collocate in un luogo preciso. Esattamente come accade a chi frequenta il Café Julien, il "Padiglione Scostumato" (dal titolo originale dell'opera), nella realtà, probabilmente, il celebre Lafayette Hotel di Manhattan. Nel 1948, quando il Café Julien...CONTINUA...

Filali Azza

Ouatann. Ombre sul mare

Pagina 317. Nota 12: "La parola araba ouatann (che può essere scritta anche watan) significa 'patria', ma anche, in senso più ampio, un sistema di valori e tradizioni condivisi". Una parola che, nel dipanarsi della storia intessuta da Azza Filali, scorre via veloce tra i tanti dettagli che raccontano l'identità di una terra. Il senso dell'ouatann è insegnato a scuola, durante la lezione di educazione civica imposta da un insegnante ai suoi piccoli allievi che, ovviamente, non sanno neppure cosa sia. La forza di "Ouatann. Ombre sul mare" è nelle impressioni che lascia trapelare...CONTINUA...

Baker Dorothy

Cassandra al matrimonio

All'inizio ho pensato che Cassandra fosse semplicemente un po' nevrotica e altrettanto insopportabile. Poi ho imparato a conoscerla meglio e a capire che quelle sue ossessive divagazioni in realtà non erano altro che un modo per restare al mondo. Un aggrapparsi ai dettagli, un soccorrersi per non soccombere. Ma come si fa, poi, a non soccombere quando si sa di essere stati tagliati in due? All'inizio Judith, inseparabile gemella di Cassandra, ha scelto di lasciare l'appartamento di Berkeley per trasferirsi a New York e poi, senza troppi complimenti, ha persino deciso di sposarsi. Con chi? "Non...CONTINUA...