Categoria: Goffredo Fofi

Viglietti Luisa

Cominciò che era finita. L’ultima vita di Carmelo Bene

La cosa più interessante di “Cominciò che era finita” è probabilmente questa: ci offre un Carmelo Bene visto da una persona assennata e razionale che non si lascia corrompere dal suo torrente di parole che, in buona o cattiva fede, influenza chiunque ne analizzi l’opera. È il punto di vista di una persona estremamente vicina all’attore, la compagna di vita degli ultimi otto anni, una donna forte che ha vissuto accanto a un uomo non facile e, dopo la sua morte, si è trovata a combattere battaglie legali che mai avrebbe immaginato – terribili, sconvolgenti, assurde. Luisa Viglietti conosce Carmelo...CONTINUA...

Istrati Panait

Il bruto

Un racconto o, meglio, un romanzo breve: ecco cos'è "Il bruto" di Panait Istrati. Il titolo originale dell'opera, pubblicata per la prima volta nel 1926, è Kodín (in rumeno) o Codine (in francese), ossia il nome del personaggio che, nella versione italiana, è divenuto semplicemente il "bruto". A dire il vero di brutale nella figura di Kodín c'è solo l'apparenza o, meglio, la "maschera" aggressiva e cattiva che è stato costretto a costruirsi per farsi accettare o per farsi rispettare dagli altri...CONTINUA...

Maland Charles J.

Charlot sotto inchiesta

“Charlot sotto inchiesta” altro non è che un testo (breve) pubblicato originariamente sulla storica rivista “Linea d’ombra” e ora curato da Charles J. Maland, con prefazione di Goffredo Fofi. La presenza del prefatore e del curatore, comprese le note esplicative tra parentesi, consente di catalogare questa pubblicazione della Marietti 1820 in tutto e per tutto come “saggistica”; non fosse altro che il nucleo centrale del (breve) libro è un estratto di un interrogatorio subito da Charlie Chaplin. Correva l’anno 1948 - ormai periodo di guerra fredda, anche se il culmine si sarebbe raggiunto all’inizio...CONTINUA...

Cortona Mix Festival dal 18 al 22 luglio 2018

Le parole non sono mai state così tante. Forse anche per questo, non sono mai state così importanti. In un'epoca in cui è diventato semplice e immediato esternare le proprie emozioni e i propri commenti, condividendoli all'istante con una platea potenzialmente globale, il Cortona Mix festival propone un momento di riflessione su ciò che scriviamo, leggiamo e ascoltiamo. Sul senso delle parole che ci circondano e sul modo in cui le utilizziamo per plasmare noi stessi e la società. Promossa dal Comitato Cortona...CONTINUA...

Panizza Giacomo

Cattivi maestri

Giacomo Panizza, il prete bresciano che da tanti anni vive in Calabria contrastando la 'ndrangheta e  rischiando la pelle, non è certamente un sociologo ma, leggendo il suo libro, si capisce che la frequentazione giornaliera di un contesto a dir poco difficile gli ha permesso di comprendere in profondità cosa significa “mentalità mafiosa”. Peraltro parlare di “mentalità” è forse riduttivo: come infatti scrive Goffredo Fofi nella prefazione a “Cattivi maestri”, le cosche, pur con tutto il loro retaggio di ritualità arcaiche, “sanno studiare i mutamenti sociali assai meglio – anche...CONTINUA...

Mari Michele

Euridice aveva un cane

Anni fa, su “Linea d’ombra”, Goffredo Fofi puntò il dito contro gli scrittori bizantini e barocchi, alfieri della reazione, quelli che anziché sporcarsi le mani con la realtà si riparavano dietro atmosfere retrò e uno stile antiquato: tra quegli scrittori, in prima fila Fofi poneva Michele Mari. Che la realtà sia sporca è risaputo, e anche oscena, volgare, cruda, e affondarvi le mani è prassi letteraria diffusa (nomi al volo: Saviano, Lattanzi, Babsi Jones, Bajani, Lagioia, Pascale, ma la lista potrebbe continuare). Quello che sfugge, però, alle periodiche crociate contro i turriseburnei...CONTINUA...

Paasilinna Arto

I veleni della dolce Linnea

Nella sua postfazione Goffredo Fofi spiega che Arto Paasilinna può essere considerato una sorta di Stefano Benni finlandese. Un parallelismo che mi è sembrato piuttosto calzante. Nel mio piccolo ho pensato la stessa cosa leggendo “I veleni della dolce Linnea”: il mio primo Paasilinna. Una lettura disimpegnata e leggera, un romanzo che non richiede molta concentrazione né prevede sforzi di alcun genere. Esattamente quello che ci vuole quando si ha voglia o bisogno di letture lievi e brillanti. Perché il pregio di Arto Paasilinna è quello di concedere un piccolo svago letterario, una distrazione...CONTINUA...