Categoria: Letteratura

Pizzarotti Federico, Serafini Marta

Il primo cittadino

Il libro “Il primo cittadino”, ovvero Federico Pizzarotti, in parte è rappresentato da una lunga intervista al giovane sindaco di Parma targato 5 Stelle, ed in parte da interventi della giornalista Marta Serafini: viene così delineata la figura di un militante, tra l’altro piuttosto distante dalla consueta rappresentazione grillina, che, malgrado l’ampiezza dei consensi ricevuti, è entrato con passo felpato nelle stanze del potere. Era la prima volta, a partire dal 21 maggio 2012, che un candidato del MoVimento 5 Stelle diventava sindaco di una città italiana, e per di più con una vittoria al ballottaggio...CONTINUA...

Sturloni Giancarlo

L’atomo diviso. Storia, scienze e politica dell’energia nucleare

Meno di duecento pagine per un argomento sterminato come la scienza e la politica nucleare di primo acchito potrebbero apparire davvero poche anche agli occhi di un profano. Ma si tratterebbe soltanto di un’impressione perché Giancarlo Sturloni col suo piccolo libro ha raggiunto il suo obiettivo di divulgatore scientifico: dalla storia della scoperta dell’energia nucleare, ai suoi impieghi militari e civili, per giungere poi agli incidenti di Chernobyl, di Fukushima ed al conseguente dibattito sulla sicurezza e percezione pubblica del nucleare. L’intento divulgativo ha voluto dire innanzitutto...CONTINUA...

Schena Roberto

Storiacce padane

Schena Roberto “La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni. Qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni” (pag. 90). Questa una delle tante perle dell’On. Calderoli che vengono ricordate in “Storiacce padane” di Roberto Schena. E fin qui nessuna particolare novità: avevamo già letto ben altre antologie di raffinatezze padane ed ormai certe espressioni disinvolte non ci stupiscono. E’ vero però che il libro di Roberto Schena, già redattore e poi caporedattore della Padania, quanto meno ha avuto il merito di aggiungere qualcosa di inedito alla pubblicistica sulla...CONTINUA...

Mackay John Henry

Max Stirner. Vita e opere

Grazie alla prima traduzione italiana del “Max Stirner” di John Henry Mackay abbiamo potuto leggere non soltanto una biografia, da più parti considerata l’unica attendibile del filosofo tedesco, ma piuttosto un’opera che intende svelare la genialità di un autore colpevolmente dimenticato e sottovalutato. Mackay è ricordato anche come scrittore ma soprattutto nelle sue vesti di militante anarco-individualista e quindi è più che comprensibile sia stato conquistato dalla figura di uno Stirner, ammirato come coerente sostenitore di posizioni anti-stataliste, accompagnate da una particolare concezione...CONTINUA...

Bobin Christian

Mille candele danzanti

Christian Bobin scrive in frammenti. E' così. Le sue frasi sono frammenti: brevissime e penetranti. I suoi testi sono frammenti: veloci ed intensi. La brevità, come ho già scritto altrove, nulla toglie al peso di ciò che viene scritto. Anzi. Probabilmente ne addensa i contenuti, ne concentra il senso e ce lo restituisce molto più pregno e consistente. Per la lettrice che sono tutto ciò è perfetto. Mi rendo conto, però, che per molti altri leggere un autore come Bobin possa essere frastornante, faticoso e persino irritante. "Mille candele danzanti" è un minuscolo zibaldone. La quarta di copertina...CONTINUA...

Fogliato Fabrizio

Italia: ultimo atto. Vol. 1: L’altro cinema italiano. Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Sono oltre cinquant'anni di cinema italiano, a partire da "Sole", il film d'esordio di Alessandro Blasetti (1928/'29) per approdare a "Meglio baciare un cobra" di Massimo Pirri (1986), ad essere stati presi in considerazione in "Italia: ultimo atto. Vol. 1". Fabrizio Fogliato, l'autore, non ha inteso scrivere una sorta di dizionario, seppur di opere cinematografiche dimenticate e misconosciute: l'opera rappresenta semmai una rivisitazione storica di un cinema rimasto ai margini della critica ufficiale e più paludata, a volte sbrigativamente derubricato in cinema di genere, spesso davvero indipendente...CONTINUA...

De Pascale Alessandro

La compravendita

Sappiamo che ormai nelle librerie più fornite esiste uno scaffale tutto dedicato a Berlusconi e al berlusconismo: c’è l’imbarazzo della scelta tra instant book sulle vicissitudini giudiziarie del nostro e studi che spaziano dalla sociologia alla psicologia sull’homo berluscones. Quello che era un rischio, e cioè la possibilità di  ritrovarci con libri che poco potevano aggiungere alle ben più sostanziose inchieste di Travaglio & C., è ormai diventato una realtà. Diverso discorso per il nuovissimo “La compravendita” di Alessandro De Pascale, edito da Castelvecchi (Collana Rx). Il processo a...CONTINUA...

Szabó Magda

Il vecchio pozzo

Ho letto alcuni libri di Magda Szabó. "Il vecchio pozzo", però, si distingue da tutti. E' diverso perché la scrittrice ungherese parla di sé. Precisamente della sua infanzia. Lo fa nel modo elegante e raffinato che sapevo, eppure "Il vecchio pozzo" non mi ha appassionata e coinvolta come mi sarei aspettata. La lettura è andata avanti con un po' di fatica e qualche traccia di tediosa monotonia. Forse perché i temi ricorrono in maniera vagamente ridondante, forse perché c'è un sentimentalismo che non riesco a reggere più di tanto, forse perché la bambina Magda Szabó mi è stata leggermente antipatica...CONTINUA...

Mieli Renato

Togliatti 1937

“Togliatti 1937”, opera di Renato Mieli pubblicata per la prima volta nel 1964, è stata ristampata da Rizzoli soltanto nel 1988 e da allora più nulla. Un saggio definito “di scomode verità” che, come al tempo della prima edizione, avrebbe potuto imbarazzare i nostalgici del socialismo reale e poi coloro che si erano malamente riciclati come democratici. Ma “Togliatti 1937” è un libro che, grazie allo stile e all’equilibrio di Renato Mieli, non si presta a quelle becere operazioni editoriali che abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni, spesso condizionate da intenti elettorali. Mieli era uno spretato...CONTINUA...

Rajchman Chil

Treblinka 1942-1943. Io sono l’ultimo ebreo

Chil Rajchman è uno dei pochi ebrei usciti vivi da Treblinka. Il suo inferno è durato un anno intero. Poi la clamorosa fuga: Rajchman è riuscito a scappare dal campo di sterminio. Nel 1945, prima che la Guerra avesse fine, ha scritto questo libro che è stato pubblicato solo nel 2009, quattro anni dopo la morte del suo autore. "Treblinka 1942-1943. Io sono l'ultimo ebreo" è un libro di una portata storica e testimoniale eccezionale perché, come spiega la Wieviorka in prefazione, è uno dei pochi testi ad essere stati scritti immediatamente dopo gli eventi che narra. Spesso le memorie dei sopravvissuti...CONTINUA...