Categoria:
Letteratura
Poco più di due anni fa, all’indomani della pubblicazione del romanzo “La casa degli anonimi”, scrivevamo di un’opera che si prestava a più livelli di lettura, “difficilmente assimilabile ad un genere letterario definito” e “con un finale del tutto aperto”. Premessa appunto a “L’ultimo...CONTINUA...
Il "Diario" è stato pubblicato la prima volta nel 1986. Non c'è una scansione temporale ordinata perché il "Diario" è soprattutto un viaggio sentimentale, dominato da una forte componente emotiva che si sviluppa attraverso una delicata prosa lirica. La Merini racconta in frammenti, a volte ripetendosi, alcuni degli accadimenti che hanno caratterizzato dieci anni della sua vita, quelli trascorsi all'interno di un manicomio.
L'internamento nell'ospedale psichiatrico Paolo Pini di Affori, Milano, inizia "in preda ai fumi del male" e su richiesta di suo marito. I giorni sono tutti identici...CONTINUA...
Secondo Jacopo De Michelis, un editor che di letteratura poliziesca se ne intende, il “noir” si caratterizza per “l’attitudine a sondare le pulsioni più oscure che si agitano nelle mente umana”: un genere che tende ad “elaborare una concezione morale di fondo molto più complessa e problematica di quella su cui si regge il giallo: i confini tra bene e male diventano labili e sfuggenti, si confondono a tal punto che nel noir diventa difficile distinguere i buoni dai cattivi (i personaggi dei romanzi neri sono spesso figure lacerate, contraddittorie, moralmente ambigue). Un’altra peculiarità del...CONTINUA...
Quando Camus scrive le sue "Rèflexions", nel 1957, in alcuni Paesi europei vige ancora la pena di morte. In questo saggio l'autore adotta un metodo d'analisi serio e pragmatico, lontano, per sua ammissione, da atteggiamenti immaginifici e sentimentali. E spiega: chi parteggia per la pena di morte pone, tra i suoi primi argomenti, l'esemplarità del castigo: l'uccisione di un colpevole deve avvenire davanti agli occhi di più persone possibili affinché sia da monito per chiunque. Eppure ciò non accade: in Francia le esecuzioni (decapitazioni) avvengono in luoghi chiusi e se ne parla...CONTINUA...
Il professor Carlo Ossola, a cento anni dalla prima pubblicazione de “Il porto sepolto”, ha voluto rielaborare alcuni suoi precedenti scritti e così adesso possiamo leggere un libro che è innanzitutto un’approfondita ricerca su quella che viene definita una “voce autentica della poesia europea contemporanea”: “Ungaretti, poeta”, edito da Marsilio.
Il verso “sono un frutto/ d’innumerevoli contrasti d’innesti” rappresenta forse la più efficace introduzione al “poeta di tre continenti” e quindi ad un’analisi che si focalizza soprattutto sui tre volti dell’opera ungarettiana: la poetica e le traduzioni...CONTINUA...
Tobias è "nato in un villaggio senza nome, in una nazione senza importanza". Sua madre "chiedeva la carità nel villaggio, andava anche a letto con gli uomini, contadini che le davano farina, mais, latte". Lei, Esther, "era la ladra, la mendicante, la puttana del villaggio". Tobias è un bambino povero e va a scuola indossando abiti ricevuti da altri. Lì conosce Caroline, detta Line, la figlia del maestro. E' l'unica bambina a parlare con lui, l'unica che gli regali del pane o dei biscotti. Tobias detesta la sua carità, ma ha fame e mangia. Il maestro è uno dei tanti uomini...CONTINUA...
Faïza Guène è nata in Francia da genitori immigrati dall'Algeria. Esattamente come Mourad Chennoun, il protagonista di "Un uomo non piange mai". E' quindi facile supporre che nella vita del personaggio Mourad ci sia parecchio della vita della persona Faïza. Un romanzo che scorre rapidamente, una lettura alla portata di chiunque. Il salto culturale che inevitabilmente si genera tra l'immigrato autentico e i suoi figli, nati e cresciuti in Europa, è alla base della storia. Il tema è trattato in maniera piuttosto ironica e disimpegnata, i conflitti tra la mentalità originaria dei genitori e quella...CONTINUA...
"Mostro": fin dalla nostra infanzia abbiamo sempre considerato questa parola come sinonimo di essere non solo brutto, ma anche generalmente cattivo.
Non fanno eccezione i mostri della mitologia, forse più inquietanti degli altri, eppure chi avrebbe mai pensato al dramma d'amore di Scilla o al bambino deforme e rifiutato che è stato il Minotauro, consapevole inoltre delle sue origini perverse?
O al dramma di Aracne, la cui unica colpa è stata quella di essere un'abile tessitrice?
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Una biografia teologica
Può una monaca di clausura del XII secolo, mistica, ispirata da visioni, avere ancora qualcosa da dire agli uomini e alle donne del XXI secolo, così affannati, tecnologici, apparentemente così lontani dalle realtà ultraterrene e da quel mondo di simboli?
L'autore di questo libro, insigne studioso, non ha dubbi: la...CONTINUA...
L’avvocato Leonardo Mastia, dopo “Il viale degli angeli” (2011), è tornato alla narrativa con “Nebbie”, questa volta pubblicato da Nicola Pesce editore. Un romanzo che Andrea Manzi, l’autore della prefazione, ha inteso come una storia che “forza l’incomunicabilità e la solitudine degli uomini […] e apre alla speranza laica del dialogo e della conversazione” (pp.14). Interpretazione più che legittima, motivata oltretutto dallo stile dell’autore. Forse perché abbiamo letto dell’impegno professionale di Mastia contro la criminalità organizzata, il tema dell’incomunicabilità presente nel romanzo l’abbiamo...CONTINUA...
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