Categoria: case editrici

Kasoruho Amik

Un incubo di mezzo secolo. L’Albania di Enver Hoxha

Il nome di Amik Kasoruho, intellettuale albanese perseguitato dal regime nazional-comunista di Enver Hoxha, poteva far pensare a un libro ricco di riferimenti biografici, oltre che ad un racconto puntuale delle vessazioni subite da un popolo ridotto in miseria a causa di un’ideologia sanguinaria e di un brutale approfittatore travestito da padre della patria. Non è proprio così. “Un incubo di mezzo secolo”, con le sue centocinquanta pagine, non rappresenta un autentico testo di storia ma un dignitosa opera divulgativa, anche ben scritta, che, per le dimensioni limitate, è giusto considerarla semmai...CONTINUA...

O'Connor Flannery

Il cielo è dei violenti

"Il cielo è dei violenti" è il secondo romanzo di Flannery O'Connor. Ho iniziato a leggerlo senza sapere quasi nulla né del libro né della sua autrice. Ho percepito, fin da subito, il talento di questa scrittrice e, contemporaneamente, mi sono accorta che il suo stile e la storia narrata non hanno tempo. Flannery O'Connor potrebbe aver scritto "Il cielo è dei violenti" ieri mattina o tra dieci anni. Scopro poi che, in verità, il romanzo risale al 1960, ma non c'è nulla che lo faccia indovinare. L'America che traspare da queste pagine ha qualcosa di guasto e di perverso e, proprio per questo, di...CONTINUA...

Caselli Gian Carlo

Le due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia

Se l’intento di Gian Carlo Caselli fosse stato soltanto quello di rispondere alla domanda del titolo “Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia” allora forse non c’era bisogno di scrivere un intero libro. Bastava ricordare l’adagio montanelliano “mafia non mangia mafia”. Il libro, edito nel 2009 e ideale premessa al più recente “Assalto alla giustizia”, rappresenta qualcosa di più, una sorta di biografia professionale: a partire dal 1974 (“la mia vita  - e quella della mia famiglia – cambia quel giorno di maggio del 1974”), anno nel quale Caselli divenne “il giudice istruttore delle...CONTINUA...

Stella Gian Antonio, Rizzo Sergio

Così parlò il Cavaliere

C’è da chiarire subito un equivoco. Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sono accreditati come gli “autori” di “Così parlò il Cavaliere”, versione più ampia di quel libro che accompagnava il DVD del documentario “Silvio Forever”. Ma la cosa appare una forzatura: se è vero che la firma dei due giornalisti la troviamo nella pur intelligente prefazione, “Lo Statista Guascone”,  per il resto la parola passa totalmente al nostro ex premier e ai suoi servi, immortalati dai lanci dell’Ansa alle intercettazioni. Così scrivono i due autori (della prefazione) dopo aver citato alcuni commenti inorriditi...CONTINUA...

Murgia Michela

L’incontro

Deludente. E' il primo aggettivo che, a freddo, sono riuscita ad affibbiare a questo breve, recente romanzo della Murgia. Dopo aver adorato l'incanto, la potenza e il trasporto di "Accabadora" ritrovarmi tra le mani un libricino tanto insipido è risultato particolarmente sconfortante. Evidentemente mi aspettavo di più e di meglio di questa storiella tanto "carina" ma tanto insignificante. Probabilmente il contratto con l'Einaudi prevedeva la pubblicazione di un nuovo libro e gli obblighi contrattuali hanno portato la Murgia a scrivere un'inezia come "L'incontro". Al centro del romanzo c'è Maurizio...CONTINUA...

Farese Giovanni

Luigi Einaudi

Giovanni Farese l’ha scritto chiaramente nell’introduzione al libro: “è una biografia divulgativa, che può esser letta da tutti. Il rischio è duplice: che il volume risulti troppo facile per gli specialisti e troppo difficile per quanti non lo sono”. E’ vero che appena centoquaranta pagine non possono che rappresentare un’infarinatura un po’ sommaria sulla vita e le opere di un grande personaggio come Einaudi. Quel tanto però, come suggerito dallo stesso Farese, per poi acquisire strumenti e curiosità tali da volerne poi approfondire vita e opere, anche grazie alla bibliografia essenziale presente...CONTINUA...

Giuttari Michele

Il mostro. Anatomia di un’indagine

Probabilmente per spiegare come mai Giuttari è tornato a scrivere del mostro di Firenze, dopo l’ottimo “Compagni di sangue”, è bene iniziare dalle ultime pagine del libro. Dopo quasi vent’anni dall’ultimo omicidio seriale, quello dei due francesi nel 1985,  negli uffici del Gides, Silvio De Iorio, un assistente del commissario Giuttari, in uno dei faldoni relativi ai delitti del “mostro”, trovò una busta con un fazzolettino macchiato di rosso, e un pelo. Saltarono fuori anche dei documenti che dimostravano la richiesta di una perizia, peraltro pagata, che venne  ritrovata in copia soltanto all’Istituto...CONTINUA...

Malerba Luigi

Salto mortale

«Salto mortale racconta … no, non racconta un bel nulla» osservava Angelo Guglielmi a proposito di uno dei testi più sperimentali di Luigi Malerba. Vero. Sono i romanzi che raccontano storie, e le raccontano innanzitutto perché presuppongono un tempo lineare che dipanandosi spiega, chiarisce, sviluppa e risolve, o in bene o in male. “Salto mortale” invece non è un romanzo, perché il suo tempo interiore non è il tempo rettilineo che procede portando ogni cosa verso la sua destinazione conclusiva, bensì un tempo circolare, come un salto mortale appunto, in cui l'arrivo coincide con il punto di partenza...CONTINUA...

Bauman Zygmunt

Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi

"L'estrema fragilità dei legami umani, la sensazione di insicurezza che essa incute e gli opposti desideri - stringere i legami e mantenerli allentati - che tale sensazione genera è ciò che questo libro tenterà di rilevare, illustrare e interpretare". Fin dalla prefazione Bauman mette in luce quali siano le peculiarità più rilevanti del suo saggio sulla "fragilità dei legami affettivi", su quell'amore che, in un mondo "liquido", da lui messo in luce nel noto "Modus Vivendi. Inferno e utopia del mondo liquido", non può che liquefarsi a sua volta. La modernità e i suoi processi irrefrenabili...CONTINUA...

Schiavulli Barbara

Le farfalle non muoiono in cielo

Chi non sapesse nulla di Barbara Schiavulli e leggesse "Le farfalle non muoiono in cielo" può facilmente intuire che ci troviamo di fronte alla penna di una cronista di guerra. Una donna che possiede una discreta confidenza con i conflitti e ne conosce gli aspetti più tragici e contorti. Gli attentati, in numerosi Paesi del Medio Oriente (e non solo), sono pane quotidiano. La pratica di "attentare" la vita di persone innocenti, purtroppo, è uno degli strumenti messi in atto per combattere il nemico. Israele e Palestina. Entità che sembrano costrette ad una guerra che pare infinita. Ragazzi nati...CONTINUA...